Gaspare Morgione: “Umoristi forse si nasce, sicuramente si muore”
Il vignettista varesino riceverà un premio alla carriera in occasione del primo concorso "Io rido Cgil". Pier Fausto Vedani l'ha intervistato per noi
Giornalista professionista, Gaspare Morgione ha esordito sul settimanale romano “Il Travaso”. E’ stato cronista e poi capo servizio, redattore capo e infine condirettore del quotidiano di Varese “La Prealpina”. Ha pubblicato vari libri. E’ autore di satira scritta e disegnata, di testi radiofonici per la Rai, di fiabe, racconti e sceneggiature per fumetti comici e d’avventura. Ha collaborato o collabora con quotidiani e periodici. E’ stato vignettista di quattro quotidiani: “La Prealpina”, “Il Tempo” di Roma, “Avvenire” e “Il Giorno” di Milano. Pubblica vignette sul quotidiano on line “Varesenews”. Con l’agenzia Disegnatori Riuniti ha collaborato a innumerevoli riviste. Ha vinto premi in rassegne di umorismo grafico in Italia e all’estero.
Fin qui la biografia, "in sintesi", di Morgione. Ma Morgione e Pier Fausto Vedani viaggiano, da sempre, in coppia. Sono come come i fratelli Marx, Groucho e Harpo naturalmente. Irriverenti, ma con classe, hanno tenuto banco per anni dalle colonne de La Prealpina, facendosi da spalla reciprocamente. Cosa c’è di meglio, abbiamo pensato, che fare intervistare Morgione da Pier Fausto Vedani? Ne è uscito un botta e risposta gustoso e, come sempre, pungente.
______________________________________________
Gaspare Morgione verrà premiato nel primo concorso nazionale satirico-umoristico organizzato dalla Cgil "Io rido" . Il premio alla carriera è certamente per te una bella soddisfazione, anche perché arriva da un mondo che nel tuo Abruzzo hai ben conosciuto, giovanissimo, come lavoratore del braccio.
«Sono molto grato ai promotori, anche se con il riconoscimento mi ricordano, con involontario sadismo, che non ho più diciott’anni.»
(sopra: Gaspare Morgione in una foto di Franco Pontiggia)
Quando e come hai cominciato ?
«Il germe dell’umorismo me l’ha inoculato Jacovitti. I suoi “eroi”sono stati la mia prima fonte d’ispirazione, i modelli da imitare. Avevo all’incirca dodici anni quando inviai al grande Jac, indirizzando a “Il Vittorioso”, una vignetta. Mi rispose, e fu un’immensa gioia, dicendomi che ero un ragazzo in gamba e che avrei fatto bene a continuare. Molti anni dopo, ebbi la fortuna di incontrarlo e poi di collaborare con lui, fornendogli battute per le sue panoramiche e storie sceneggiate per Tarallino e l’arcipoliziotto Cip, personaggi che furoreggiavano sul Corriere dei Piccoli e sul Corriere dei Ragazzi.»
Quando hai pubblicato la tua prima vignetta?
«Nel 1949 su La Domenica del Corriere.»
Umoristi si nasce?
«Forse si nasce, forse si diventa, sicuramente si muore.»
Ricordaci la differenza tra umorismo e satira.
«Sono le facce opposte di una medaglia. Riducendo all’osso si può rispondere così: l’umorismo è compassionevole, la satira è aggressiva. In altre parole, l’umorismo è una mano sulla spalla, la satira è un pugno sul muso.»
Gli umoristi sono sempre giovani, difficilmente tramontano: perché?
«Se fosse vero non ci sarebbero i premi alla carriera»
Umorismo e satira che cosa rappresentano nella cultura italiana e nella vita quotidiana di una comunità ?
«Domanda impegnativa che comporterebbe una risposta complessa e tutto sommato noiosa. Mi limito a dire che finché c’è satira c’è democrazia, finché c’è umorismo c’è umanità.»
Tu sei cresciuto durante la più grande stagione nazionale del sorriso, quella del Dopoguerra. Come e perché essa è mutata e come stanno di salute adesso umorismo e satira.
«È mutata perché sono mutati i tempi. Di salute non stanno tanto bene. Per quanto riguarda la satira, la minaccia di querela, con richiesta di risarcimenti euromilionari, è sempre in agguato. Ne consegue che, verso gli uomini politici, editori e direttori di giornali amano coltivare più la gentilezza che lo scontro. Le vignette umoristiche si trovano ormai solo sui periodici di enigmistica e sono in gran parte cose vecchie e di importazione americana.»
Quali colleghi ammiri ?
«Giannelli, Altan, Ellekappa e Staino per la satira, Coco e Cattoni per l’umorismo.»
Negli ultimi decenni Craxi e Berlusconi sono stati per voi una pacchia. Il declino dell’attuale premier e del centrodestra può essere un problema ? Non ho dimenticato le difficoltà di Fortebraccio, big della satira scritta, quando il Pci divenne partito di governo.
«Gli autori di satira sono attratti dagli “uomini forti”, dagli arroganti, dai prepotenti. Insomma dai tipi come Craxi e Berlusconi o come, un tempo, Fanfani e Scelba.»
E come va nella categoria il ricambio generazionale? Puoi segnalarci giovani che funzionano?
«Difficile rispondere perché mancano le palestre, non ci sono più giornali umoristici. Agli esordienti non resta che provare con i concorsi e le mostre.»
Tu hai avviato Varese alla cultura del sorriso.
«La mia prima vignetta su La Prealpina apparve il 14 agosto 1960 (Forattini era di là da venire), inizio di una serie che si è protratta per oltre ventisei anni.. Ne va dato merito all’allora direttore Mario Lodi: fu lui ad aprirmi le porte. Se io fossi l’America, Lodi sarebbe Cristoforo Colombo. Ma non posso dimenticare Stefano Ferrario, presidente del giornale e grande estimatore delle mie vignette: molto spesso mi mandava telegrammi di congratulazioni.»
Le vignette e le battute intelligenti valgono talvolta più di un articolo di fondo.
«Io posso solo dire che non tutti leggono l’articolo di fondo, mentre la vignetta la guardano tutti.»
Una giuria prestigiosa ha voluto premiare la tua carriera che è tutt’altro che conclusa. Che cosa ci stai preparando?
«Uscirà presto la riedizione, riveduta e ampliata, di un mio libro del 1970, che piacque molto a Ennio Flaiano: “Dio creò gli alberi a Sua immagine e somiglianza”. Sarà seguita da un altro libro che è una novità assoluta e per il quale io ho curato solo le illustrazioni. Ma non posso dire di più, sono legato al segreto.»
Oltre che disegnare tu scrivi. Quale delle due attività preferisci ?
«Sarebbe più giusto dire che oltre che scrivere disegno: sono miei migliaia di corsivi satirico-umoristici apparsi, sotto i più vari pseudonimi, su quotidiani e periodici. Ma tu vuoi sapere cosa preferisco. Oggi ti rispondo scrivere. Ma domani potrei risponderti disegnare. Perché io oscillo, sono un pendolare dell’umorismo.»
Il premio “Rido Cgil” è una gratificazione anche per i fans di Varesenews che da tempo si godono un umorista di livello nazionale. Sembra che le vignette abbiano trovato nell’on line una nuova frontiera. E’ questo il loro futuro?
«Gli umoristi non prevedono il futuro, semmai lo temono, specie quelli della mia età.»
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Roberto Morandi su Ancora un incidente in via Forze Armate a Gallarate, investito un ciclista di 13 anni
Berettera su Ancora un incidente in via Forze Armate a Gallarate, investito un ciclista di 13 anni
Domotronix su Le botte a Cugliate Fabiasco per strada, ma senza denuncia, “sono persone da lasciar stare”
lenny54 su La riapertura dell'ufficio postale di Lavena Ponte Tresa slitta ad aprile
Bustocco-71 su Il progetto per destinare l'area di via Forze Armate a sede del Commissariato di Polizia a Gallarate
Franco1164 su Il progetto per destinare l'area di via Forze Armate a sede del Commissariato di Polizia a Gallarate
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.