Bonus bebè, assolti gli immigrati
Ricevettero 1000 mille euro per la nascita di un bimbo ma non ne avevano diritti. Per il gup sono stati ingannati dalla lettera
Gli immigrati che beneficiarono nel 2006 del bonus bebè non truffarono lo stato. E’ finito con un’altra assoluzione per una decina di imputati, il processo, con rito abbreviato, a carico degli stranieri che intascarono i 1000 euro dello stato per i nuovi nati, pur non avendo i requisiti. La procura di Varese aveva ipotizzato i reati di truffa e falso idelogico. Con la sentenza di oggi del gup Giuseppe Battarino salgono a una ventina gli immigrati assolti, a fronte di un centinaio di richieste di rinvio a giudizio. Rimangono una ottantina di casi da esaminare.
Il giudice ha sostanzialmente ritenuto che gli stranieri avessero presentato la richiesta di assegno in buona fede, dopo aver ricevuto una lettera del presidente del consiglio Berlusconi che faceva gli auguri al bambino e che recava in calce il modulo con tutti i dati anagrafici del piccolo, compreso l’indirizzo dell’ufficio postale dove ritirare la somma.
La procura aveva ravvisato un comportamento scorretto degli immigrati, sulla scorta delle indicazioni prestampate presenti nel modulo a loro inviato. In quei documenti, infatti, tra i requisiti necessari all’ottenimento del bonus, erano indicati l’essere residente in Italia, essere cittadino italiano, ed esercitare la potestà sul figlio. La presenza di queste indicazioni, secondo la procura faceva ipotizzare che gli stranieri avessero in realtà capito che il bonus non era rivolto a loro e che avessero fatto finta di nulla, presentandosi ugualmente a riscuotere i soldi.
Il giudice ha invece ritenuto plausibile che gli stranieri siano stati tratti in inganno dalla presenza di una lettera "ad personam", rivolta al loro bambino, dal presidente del consiglio, rafforzata dalla presenza dei dati anagrafici e dell’ indirizzo dell’ufficio postale.
Tra l’altro, è paradossale come il modulo non fosse rispondente alle caratteristiche sancite dalla stessa legge finanziaria, dato che non era stato inviato, come prescriveva il testo approvato dal parlamento, dal ministero dell’economia, bensì da Silvio Berlusconi in persona. In definitiva, il gup ha anche assolto due degli imputati per non aver commesso il fatto, a fronte di un tentativo di indicare, nel foglio, che non erano cittadini italiani. Gli altri, invece, sono stati assolti perchè il fatto non costituisce reato. Se per molti immigrati la vicenda penale è ancora aperta, c’è da aggiungere che l’ultima finanziaria ha sostanzialmente sanato, dal punto di vista amministrativo, l’eventuale ottenimento del bonus bebè da parte di cittadini non italiani, sancendo l’inefficacia delle sanzioni.
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