La bandiera leghista copre il tricolore. (foto a sin.) Come ogni anno, nella tradizionale cerimonia dei popoli del Nord organizzata dagli uomini del Carroccio a Venezia, gli attivisti di Gallarate hanno portato bandiere e attrezzature per contrastare la signora Lucia, ormai notissima per la sua ferma opposizione alle truppe leghiste grazie alla bandiera tricolore esposta fuori dal suo balcone di fronte al palco padano. Ieri, domenica 13 settembre, i militanti di Galarà hanno fatto le cose in grande.
Ad organizzare il blitz non poteva che essere l’”uomo del bandierone”, Sandro Rech, ex segretario della sezione gallaratese entrato nel
Guiness dei Primati con la bandiera (padana) più grande del mondo: «A Venezia ci andiamo da parecchi anni con i nostri vessilli – spiega Rech -.
Ci siamo evoluti col tempo: prima andavamo in Laguna con bandiere e pali, via via sempre più alti per coprire il tricolore esposto dalla signora Lucia. Quest’anno ci siamo organizzati con tanto di struttura portante in alluminio per arrivare all’altezza giusta. È una goliardata, una forma di protesta urbana, tant’è che questa volta non c’erano nemmeno transenne e forze dell’ordine a presidiare, dato che nelle edizioni passate è andato tutto liscio».
Sulla bandiera gallaratese il messaggio era chiaro: «Abbiamo scritto, sotto il Sole delle Alpi, “
Lega Nord Galarà, a Gallarate mai la moschea” – prosegue Rech, che con gli altri partecipanti al blitz ha ricevuto i complimenti dei vertici leghisti -. Un messaggio inviato al palco dove c’erano i nostri parlamentari che sanno che nella Città dei Due Galli non vogliamo la moschea, né ora né mai». Con Rech a montare la struttura anti-tricolore c’erano Antonio Cisari, Silvio Faresin, il capogruppo in consiglio comunale Matteo Ciampoli (il guascone del gruppo), il neo segretario cittadino Giorgio Caielli e i tuttofare Guido, Paolo, Aldo e Valerio.
Con le bandiere i padani gallaratesi ci sanno fare: nella manifestazione a Roma congiunta con il Pdl il vessillo con il Sole delle Alpi era in prima fila e le foto hanno fatto il giro d’Italia. Ora quest’altro “colpaccio” che rafforza le velleità dei leghisti gallaratesi.
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La Lega di Galarà copre il tricolore 4 di 4
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