Un documentario su Helen Keller
Il raro video originale sarà presentato mercoledì 23 marzo, alle 17, al Caffè Zamberletti
Mercoledì 23 marzo, al Caffè Zamberletti di Varese, ore 17.00, la FIDAPA organizza un evento unico nel suo genere e di grande interesse storico e sociale. Gabriella Sechi Metra e Carla Tocchetti presenteranno infatti un rarissimo documento video originale, vincitore di un Premio Academy Award, relativo a Helen Keller, donna simbolo della lotta alle disabilità, grande personalità del 1900 la cui attualità di pensiero non sfuggirà ai presenti.
Insieme al documentario, le due relatrici racconteranno l’affascinante vita della Keller, che molti di noi conoscono grazie al film “Anna dei Miracoli”: Helen era infatti la bambina sordocieca che l’appassionata istitutrice Anna riuscirà a far comunicare nella famosissima scena finale dell’acqua.
E mentre la pellicola termina con tale scena, la vita di Helen comincerà proprio da lì, da quell’acqua che le scorre tra le dita e dall’apprendimento del concetto che ogni cosa ha un nome con cui chiamarlo. Da quel momento, non smetterà più di chiedere alla sua insegnante, Anne Sullivan, il nome di tutti gli altri oggetti a lei familiari.
Nel 1888, Helen inizia a frequentare l’Istituto per Ciechi Perkins, a Boston, e nel 1890 scopre la storia di una ragazzina norvegese anch’essa cieca e sorda che è riuscita ad imparare a parlare. Il successo di questa ragazza spinge Helen, che aveva dieci anni ad imparare a parlare. Anne Sullivan nel frattempo continua ad educare Helen attraverso il metodo Tadoma, che consiste nel toccare le labbra e la gola di chi sta parlando, e con l’ alfabeto manuale. Più tardi, Helen Keller imparerà a leggere anche l’ inglese, il francese, il tedesco, il greco e il latino, in braille.
Nel 1894, si trasferisce assieme ad Anne Sullivan a New York per frequentare la Scuola per Sordi.
Sei anni dopo viene ammessa al Radcliffe College, dove a ventiquattro anni si laurea con lode in Legge. Diventa così la prima persona cieca e sorda a laurearsi in un college.
Nel 1903 pubblica la sua autobiografia. Scriverà undici libri e numerosi articoli giornalistici su temi sociali e politici.
Hellen Keller diventa una scrittrice e una conferenziera molto famosa in tutto il mondo. Come avvocato si impegna in varie cause per i disabili ed in numerose cause progressiste per i diritti civili e diventa suffragetta e attivista del movimento per il controllo delle nascite.
Nel 1915 fonda l’organizzazione no-profit Hellen Keller International per la prevenzione della cecità. Assieme ad Anne Sullivan, compie vari viaggi in ben 39 Paesi mostrando particolare predilezione per il Giappone, dove diventa famosissima. Inoltre, incontra tutti i presidenti degli Stati uniti da Cleveland a Johnson e diventa amica di parecchie personalità come Chaplin e Twain.
In seguito diventa anche membro del Partito Socialista d’America, partecipando attivamente alle iniziative del partito e scrivendo molti articoli in favore della classe operaia. Si occupa dei lavoratori, e racconterà: “ho visitato i luoghi dove lavorano gli operai sfruttati, le industrie, i bassifondi sovraffollati. Anche se non li ho potuti vedere, li ho odorati”.
A causa delle sue posizioni socialiste, la stampa, dapprima piena di elogi per il suo coraggio e la sua intelligenza, inizia a parlarne negativamente, aggrappandosi alle sue disabilità . L’editore del Brooklyn Eagle scrive: “i suoi errori politici scaturiscono dalle sue manifeste limitazioni fisiche”.
La Keller risponde all’editore con ironia, ricordando il giorno in cui si conobbero: “Quel giorno, i complimenti che lui mi tributò furono così generosi che ancora arrossisco al solo ricordarli. Ma adesso che ho reso pubbliche le mie posizioni socialiste, lui ricorda a me e al pubblico che sono cieca e sorda e soggetta a compiere molto facilmente errori. Evidentemente, mi si deve essere ristretta l’intelligenza dall’ultima volta che ci siamo visti… Oh, ridicolo Brooklyn Eagle! Cieco e sordo socialmente, difende un sistema intollerabile, un sistema che è responsabile di larga parte di quei casi di cecità e sordità che noi cerchiamo di prevenire”.
Helen Keller aderisce poi al IWW, un sindacato con ramificazioni in molti Paesi per il quale pubblicherà vari articoli. In una intervista rilasciata al NY Tribune, Helen spiega che il suo attivismo in parte deriva dal suo interesse per le disabilità: “Fui nominata per una commissione per studiare le condizioni delle persone cieche. Per la prima volta, proprio io che pensavo che la cecità fosse una malattia non dipendente dall’ uomo, ho scoperto che troppe volte le cause erano rintracciabili in condizioni di lavoro insostenibili, spesso dovute all’ egoismo e all’avarizia degli industriali. E che anche i mali sociali contribuiscono, da par loro: la povertà ha portato spesso le donne a condurre una vita indecente, conclusasi con la cecità totale”.
Quella di mercoledì al Caffè Zamberletti sarà dunque l’occasione per conoscere l’importanza storica e la modernità di questa incredibile donna che comprensibilmente ha affascinato le socie FIDAPA, organizzazione internazionale che da decenni si occupa dell’universo femminile, sostenendone e valorizzandone le competenze, incoraggiando le donne a un continuo impegno e a una consapevole partecipazione alla vita sociale, amministrativa e politica, adoperandosi per rimuovere gli ostacoli ancora esistenti e ogni forma di discriminazione a sfavore delle donne, sia nell’ambito della famiglia che in quello del lavoro.
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