Originali e a buon mercato: piacciono i libri scolastici fatti “in casa”
Il presidente del consorzio nazionale "Book in progress" parla dell'iniziativa che coinvolge 40 scuole in tutt'Italia. Un'iniziativa che potrebbe avere enormi benefici anche alle elementari
Sono una quarantina le scuole che realizzano i libri “in casa”. Un’esperienza molto più prestigiosa: docenti di tutt’Italia, si confrontano e discutono per realizzare un libro di testo più vicino alle esigenze dei prorpri studenti: « Si tratta di un lavoro che coinvolge i professori interessati a dare ai ragazzi strumenti di apprendimento vicini al loro modo di sentire – spiega il presidente del consorzio nazionale “book in progress” Benedetto Di Rienzo – Manuali che hanno la loro scientificità ma che attingono al quotidiano dei giovani per meglio coinvolgerli. L’obiettivo dei gruppi di professori è quello di realizzare un testo pensato e organizzato per i propri studenti».
Ognuna delle 40 scuole vede impegnati due o tre docenti che si confrontano con i colleghi per seguire le innovazioni costanti, gli spunti e i suggerimenti che arrivano: « Un tempo – spiega Di Rienzo – i docenti partecipavano a corsi di formazione dove si incontravano e avevano modo di confrontarsi. Oggi queste occasioni sono minime. Ecco perché i professori si sono impegnati con convinzione in questo lavoro dove si rendono conto del proprio valore. D’altra parte, i libri di testo sono scritti da docenti, proprio come loro…» .
L’iniziativa si amplia quest’anno con le edizioni per le seconde classi: « Il nostro lavoro si limita al biennio perché i testi possono essere trasversali a più scuola. Il triennio è di specializzazione e la condivisione diventerebbe complicata. Il lavoro del book in progress, d’ora in poi, sarà di consolidamento. Abbiamo costruito la nostra rete fatta di 40 scuole e non amplieremo ulteriormente»
La novità positiva di questo “book in progress” è sicuramente il prezzo, ogni libro costa 7 euro : « I nostri volumi sono regolarmente depositati in SIAE e hanno il proprio codice. I costi sono all’osso: alcune scuole si sono attrezzate con un centro di produzione proprio, altre, più innovative, hanno digitalizzato i testi che sono disponibili in PDF. La scuola capofila del progetto, a Brindisi, ha dotato tutti gli alunni del primo anno di un PC e i libri sono informatizzati».
La via del risparmi passa da internet, dunque?
« Non solo. Anche dai libri fatti personalmente dai docenti. Pensate al risparmio di un’amministrazione comunale che deve pagare i libri a tutti i bambini delle elementari. Se le maestre adottassero il sistema del book in progress, avete in mente quale risparmio si otterrebbe? Si parla tanto di federalismo scolastico: questa è una via concreta».
Oltre all’Itc Tosi, in provincia di Varese, anche l’Isis Newton ha adottato questa via sicuramente alternativa dove docenti e studenti diventano protagonisti del proprio cammino formativo.
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