Quando per parlare con Guttuso si chiamava il parrucchiere

Alcuni simpatici aneddoti sulla vita a Velate del grande pittore: perfino il Pci di Roma quando aveva bisogno di contattarlo doveva chiamare il barbiere, perchè Guttuso non aveva il telefono

Chi desidera saperne di più sui lunghi soggiorni varesini di Renato Guttuso, su come il grande pittore difendesse dagli affollati assalti di ammiratori la vita privata e il lavoro intenso nello studio di Velate, allora deve cliccare rmfonline.it.
Chi non conosce l’emittente francescana della nostra città, avrà tre sorprese.
La prima: Renato Guttuso, del quale si è parlato in questi giorni in occasione del centenario della nascita, per noi è ancora un cittadino onorario un po’ misterioso.
La seconda: sono una autentica chicca, offerta da Ambrogio Vaghi, l’autore dell’articolo, i ruoli ricoperti, addirittura anche in campo artistico, dai componenti della “guardia di ferro” che presidiava Velate e come pure il Partito comunista, vertici romani compresi, per contattare Guttuso, che non aveva voluto il telefono, dovesse   prima rivolgersi a un singoare intermediario, il parrucchiere di Velate.
La terza sorpresa: Ambrogio Vaghi – capogruppo di lungo corso del Pci a Palazzo Estense – per qualità di scrittura, per abilità nel ricostruire vicende passate e nel delinearne i protagonisti, infine per la misura e lo humour che accompagnano sempre le sue   testimonianze, ha fatto della sua rubrica “Divagando” un punto di riferimento in un contesto straordinario di presenze anche eccellenti, impegnate a liberamente parlare di vita, problemi e personaggi del nostro territorio.
 
A rmfonline.it l’eccellenza nasce dalla conoscenza e dall’esperienza offerte da un gruppo che è omogeneo solo nella pratica del rispetto e nel tratto, non certamente nelle scelte culturali per non dire politiche. Il tutto con il risultato di offrire un prodotto accettato. Lungo la strada intrapresa dalla carissima Alma Pizzi è proseguito un cammino, molto interessante, nel campo della comunicazione e ad accompagnare un gruppo composito ma affiatato, non richiede sterzate o frenate, c’è Max Lodi, che fa della discrezione il punto forte della sua guida, sempre orientata alla completezza dell’informazione e a un pluralismo che è sale della democrazia.

Ma è tempo di cliccare e per chi non la conosce, di scoprire rmfonline.it che, nel nostro vivere di corsa, una volta alla settimana, propone elementi di riflessione e di confronto come servizio alla comunità. Senza nessuna forma di integralismo, anche religioso

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Pubblicato il 13 Febbraio 2012
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