Crespi, Cirigliano e il “piccolo uovo” della discordia

Botta e risposta sulla presentazione del libro sulle famiglie arcobaleno e sulla proposta di un registro delle coppie di fatto

Famiglie arcobaleno e registro delle coppie di fatto. Il tema è al centro del dibattito politico cittadino e non è la prima volta. Da una parte l’assessore alla cultura Mario Crespi e dall’altra il consigliere di Sel Marco Cirigliano che anche ieri sera ha portato in consiglio comunale il dibattito sulle coppie di fatto con una proposta di regolamentazione per un registro cittadino delle forme diverse di famiglia, difformi da quella classica. E così torna d’attualità anche la recente polemica sulla concessione (non concessa) di una sala pubblica alla presentazione del libro Piccolo Uovo di Francesca Pardi, richiesta dal Comitato Antifascista per l’edizione 2012 di Tutte le Facce dell’Amore. Libro fresco vincitore del premio Andersen.

L’assessore Crespi, infatti, non aveva risposto alla richiesta avanzata dal comitato e la presentazione è avvenuta comunque grazie alla disponibilità di due librerie cittadine che hanno ospitato l’iniziativa. Nei giorni scorsi e lo ribadisce anche oggi con una nota: «Tramite le vostre colonne chiedo dunque di confermare la mia totale disponibilità a ospitare in una location per la quale io propongo "Corte Cultura" a Palazzo Marliani Cicogna, ma comunque a scelta dei proponenti, la presentazione di "Piccolo Uovo", libro che tratta un argomento forte. E’ proprio di argomenti forti, però, che bisogna parlare per fare cultura e, come ben sanno molti, io sono sempre stato disponibile a trattare di argomenti forti, dimostrando totale apertura in occasione di sedute di Consiglio Comunale o della Commissione Famiglia all’epoca in cui la ho presieduta, subito dopo la sua istituzione».

Secondo Cirigliano, però, si è trattato di un «ravvedimento tardivo» e si chiede «come il sindaco possa confermare la fiducia all’assessore che da questa vicenda dimostra di essere inadeguato al ruolo che ricopre. Se mi trovassi io a rivestire questo incarico dopo quanto successo l’unico comportamento che troverei ammissibile sarebbe quello di rassegnare le dimissioni». Stesso scenario tra i due sulle coppie di fatto: Cirigliano ha presentato la sua idea di un registro delle coppie comunale e Crespi che da una parte apriva il confronto e dall’altro specificava che si sarebbe dovuto discutere sulla parola "omogenitorialità e sull’utilità vera".  Al di là della forte polemica mediatica resta il fatto che, nonostante il terreno culturale sia anche favorevole ad alcune iniziative che possano andare incontro ad un accettazione di forme diverse di famiglia, ci sia ancora una certa difficoltà tra le diverse parti politiche a trovare una visione comune sul tema.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Maggio 2012
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