Sedute in bagno troppo lunghe? Fanno male alla salute

Il dottor Bordoni, specialista della Chirurgia 2 al Circolo, parla di stitichezza, emorroidi e prolasso. Disturbi frequenti e indesiderati che è facile curare

Il dottor BordoniSedute lunghe al bagno? Assolutamente da vietare. La raccomandazione arriva da Luca Bordoni, proctologo dell’equipe del dottor Guffanti in Chirurgia 2 all’ospedale di Circolo di Varese. Il dottor Bordoni condanna senza mezzi termini una consuetudine spesso cara a tanti lettori di riviste e…. computer: «Stare un’ora o mezz’ora seduti al gabinetto è sbagliatissimo – spiega il medico- Si deve assecondare il più possibile il fisico, rendere l’atto della defecazione naturale e fisiologica, senza eccedere in tentativi, con il rischio dell’insorgenza del prolasso».
 
Il proctologo, infatti, è colui che cura le emorroidi che, altro non sono, che l’espressione del prolasso del retto spesso dovuto a stitichezza, la quale, a sua volta, può essere legata alla caduta della mucosa rettale (prolasso) che va a ostruire l’ano. Un circolo vizioso che sta aumentando sia tra gli uomini che tra le donne: « Mentre nei maschi il problema si manifesta con "sintomi emorroidari"  con conseguente prurito, sanguinamento e bruciore, per le donne si manifesta come stipsi intesa come difficoltà ad evacuare. I danni possono essere potenzialmente gravi perché spesso si innesca un fattore psicologico importante».
Ci sono casi limite di pazienti che riescono a scaricarsi solo dopo uno o anche tre mesi: « In questi casi, la vita viene effettivamente sconvolta e il timore di non riuscire a espellere le feci diventa un’ossessione».
 
Eppure, ci vuole molto poco per ritrovare il giusto equilibrio e risolvere il problema: « Oggi come oggi, le tecniche dolorose e invasive del passato non ci sono più. Attualmente per le forme lievi di prolasso che danno i classici disturbi "delle emorroidi" , si utilizzano gli elastici che riportano la mucosa nella posizione originaria, riducendo cosi il prolasso. Si tratta di una procedura ambulatoriale, completamente indolore, se bene eseguita, che permette la ripresa immediata della propria attività lavorativa. Per i casi più "trascurati", nel senso che non sono più suscettibili dei trattamenti farmacologici locali ma nemmeno delle legature elastiche, io eseguo un "lifting" del retto che corrisponde all’intervento proposto dal collega caro amico Antonio Longo. Tale procedura viene condotta in una zona non sensibile, con uno strumento (suturatrice meccanica,"stapler" per gli anglosassoni), che asporta il prolasso e contestualmente riporta le emorroidi nella loro giusta posizione senza tagli esterni e quindi con un dolore post-operatorio quasi assente. Il "vecchio" e temutissimo intervento di emorroidectomia con il terribile tampone emostatico tristemente famoso, ormai nella mia pratica clinica occupa forse il 5% dei caso che opero».
 
Anche nel caso del prolasso, la diagnosi precoce è fondamentale: « Ai primi sintomi di stitichezza seria, non legata a fattori contingenti e temporanei, o quando si sente prurito o dolore legato alle emorroidi, è bene farsi visitare dallo specialista. Io procedo sempre “step by step” perché ogni caso è a sé.  Possono essere sufficienti i farmaci, come necessaria l’operazione. A volte bastano anche corretti stili di vita ».
Eh sì. Perché alla base di questa patologia c’è sempre qualche difetto di alimentazione o movimento: la stipsi arriva sia se si sta seduti tanto in bagno, o non si assecondano le spinte defecatorie ( si trattengono o si prolungano eccessivamente);  sia se si segue una dieta povera di frutta o verdura o si beve poco ( raccomandabile 1,5 litri di acqua al giorno) ; sia se si fa una vita sedentaria. « Le cattive abitudini portano spesso alla stipsi, che rischia di cronicizzarsi con tutte le conseguenze che abbiamo analizzato».


“La pausa di riflessione?” meglio farla breve e concentrata!

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Pubblicato il 07 Maggio 2012
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