Dallo slalom ai microonde, Varese terra di inventori
Sono tanti i brevetti depositati dagli imprenditori varesini alla Camera di Commercio. Con 118 domande depositate all’ Epo (European Patent Office), la provincia di Varese supera la media europea che si assesta a quota 116 domande per milione di abitanti

Nel modo rivoluzionario di sciare e nelle vittorie di Alberto Tomba c’è anche qualcosa di varesino. Nel 1979 il cavalier Giampiero Berutti depositò all’Ufficio brevetti della Camera di Commercio di Varese la sua invenzione: il paletto snodato.
Come sempre il bisogno aguzza l’ingegno, ancor di più se sei un imprenditore. Berutti, titolare di un’impresa di stampi plastici nel nord della provincia, pensò a questa soluzione perché il figlio durante una gara di sci si era ferito ad una gamba con una scheggia di un paletto in legno. La plastica, alla fine degli anni settanta, aveva già sostituito i materiali tradizionali e anche se sui campi da sci non c’era più il pericolo di ferirsi con le schegge, le “frustate” dei paletti rigidi in polietilene tappezzavano di lividi il corpo degli sciatori.
La base snodata, pensata da Berutti, era la soluzione adatta: un buco per fissarla nella neve e un pugno dello slalomista per abbattere il paletto e proseguire nella discesa. «Questo è uno dei tanti esempi – spiega Mauro Temperelli, segretario generale della Camera di Commercio di Varese – della creatività dei nostri imprenditori. Una decina di anni fa dedicammo la fiera di Varese proprio a questo tema e ricordo che gli esempi erano moltissimi».
I dati forniti dalla Camera di Commercio di Varese, durante il pomeriggio dedicato al tema dei brevetti al centro congressi delle Ville Ponti, conferma l’anima creativa del tessuto imprenditoriale varesino. Con 118 domande di brevetto depositate per milioni di abitanti, la provincia Varese supera la media europea che si assesta a quota 116, facendo meglio di paesi come l’Inghilterra (83), la Spagna (32) e la stessa Italia (82).
La lista delle invenzioni di successo brevettate a Varese è molto lunga: ci sono la funzione «crisp» del forno a microonde, che permette di rosolare, friggere quasi senza olio e lievitare, e la tecnologia intelligente «sesto senso», che attraverso un sofisticato sistema di sensori permette di usare al meglio molti elettrodomestici, entrambe inventate e depositate alla fine degli anni ’90 dalla Whirlpool. E ancora: il brevetto “Aria” depositato nel 2000 da Parah per rendere più confortevole e «maggiorato» il reggiseno, la suola in gomma ad alto contenuto biomeccanico che sostiene e migliora “la rullata” naturale del piede depositata nel 1999 dalla Vibram spa di Albizzate.
Non tutte le idee hanno avuto successo, perciò alcune sono rimaste solo delle buone idee, come l’attrezzo per raccogliere la frutta senza danneggiare l’albero. I dati della Camera di Commercio dimostrano che la crisi è nemica dell’innovazione: si è passati infatti dalle 278 domande di brevetti e marchi del 2006 alle 194 del 2011, un calo del 30 % circa. «Anche in un momento delicato come questo – conclude Temperelli – le imprese varesine cercano di salvaguardare l’innovazione perché i brevetti e i marchi rappresentano una strategia sia di difesa che di attacco per andare sui nuovi mercati. Proprio gli imprenditori che hanno la lungimiranza di sfruttare questi strumenti sono quelli che reagiscono meglio a una competitività sempre più agguerrita».
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