Ciclabili, si parte dalle corsie per Arnate e Madonna in Campagna
L'assessora Cinzia Colombo aggiorna sui progetti in corso e promette che andranno in porto a breve. Sull'attenzione e i suggerimenti dei cittadini: "Un laboratorio per costruire insieme"
«Lo stimolo a promuovere la mobilità ciclabile, che un numero crescente di cittadini pone all’amministrazione comunale, dal volantino lasciato in stazione ai vari post nei social network, è un fatto di grande positività, pur se mette in luce delle nostre difficoltà». Lo dice Cinzia Colombo, assessore alla partecipazione del Comune, in una nota apparsa sul blog di Sinistra Ecologia e Libertà in cui aggiorna anche sull’attuazione del progetto di una rete di piste ciclabili e propone anche la creazione di un gruppo di lavoro tra amministratori e semplici cittadini interessati al tema. Lo stimolo che viene dai cittadini, dice Colombo, «è il segno che la nostra testa sta cambiando, che è possibile quindi riconvertire il sistema della mobilità anche in una città tanto trafficata come la nostra. Anche se con più ostacoli e ritardi di quelli che speravamo di avere, l’amministrazione non ha smesso la volontà di operare per una mobilità sostenibile».
Qual è dunque lo stato dell’arte? Colombo segnala due assi da cui partire: il collegamento tra il centro e Arnate e quello tra centro e Madonna in Campagna, due percorsi a cui si sta lavorando da tempo e che hanno richiesto di risolvere alcuni nodi a livello tecnico. Oggi però l’assessora Colombo li mette nero su bianco: «Nel prossimo mese verrà realizzata una pista ciclopedonale su via Leonardo Da Vinci: 200 metri che serviranno a unire finalmente le ciclabili provenienti da Arnate a quella di via Fogazzaro e al centro cittadino». Una scelta che ha un risvolto anche sugli spazi di parcheggio in via Leonardo Da Vinci (nella foto sotto), che la giunta già si aspetta:
«Certo per farlo verranno eliminati dei parcheggi. Ne seguiranno probabilmente polemiche e critiche, che affronteremo, consapevoli che se si vuole promuovere l’uso della bicicletta bisogna prendere decisioni che tolgono un po’ di spazio alle auto. Se il nuovo direttore dell’ospedale manterrà i progetti della sua predecessora, si unirà anche la ciclopedonale in via Pastori». In progetto, «con alcuni problemi tecnici in via di definizione», anche il collegamento dalla stazione verso Madonna in Campagna, utilizzando via Pacinotti come alternativa a viale Milano: «I problemi da risolvere riguardano l’attraversamento di via Buonarroti e il passaggio in via Leopardi».
E le prospettive future? «Si dovrà ragionare più complessivamente nel collegare i quartieri al centro e fra loro. Fare una vera rete ciclabile davvero utile, insomma. Alcuni esempi: collegare via Monte San Martino (Crenna, ndr: dove esiste già una ciclabile) ai Ronchi, attraverso il sovrappasso a due corsie che ha lo spazio per una ciclabile, rinunciando alla doppia corsia delle auto. E il collegamento con il quartiere di Moriggia. A Cascinetta si dovrà rafforzare l’uso delle strade interne dalla scuola elementare al ponte di via Ronchetti, strade che permettono ai ciclisti di evitare la più trafficata via Pegoraro». Intanto l’assessora segnala anche altri passaggi: «Col rifacimento delle strade e conseguente ridisegno della segnaletica orizzontale, si è provveduto, là dove non c’è spazio per una corsia ciclabile, a delimitare almeno la corsia delle auto, lasciando un po’ più di spazio a margine. E non solo ciclabili servono: chi come me utilizza la bici per andare al mercato sa della difficoltà a parcheggiarla».
Accanto a questi interventi infrastrutturali, Cinzia Colombo però chiede anche di andare avanti a «“lavorare” per un cambiamento di mentalità». «Chi sottolinea che per usare la bicicletta non serve per forza una ciclabile, ha un pezzo di ragione. La bicicletta potrebbe già oggi essere usata più spesso: è più veloce è più economica. E fa bene alla salute dell’ambiente e di chi pedala. Urgente è convincere gli automobilisti (e talvolta anche i ciclisti) a comportamenti più responsabili: la recente campagna “Muoviamoci sicuri” è un passo in questa direzione. Gli automobilisti devono capire la pericolosità di guidare superando i limiti, di parcheggiare sulle piste, di sorpassare avventatamente». E a questo punto l’assessora chiede a chi è interessato di costruire un "laboratorio di idee", «un luogo di incontro fisico, aperto ai suggerimenti che pure vengono dalla rete virtuale, in cui non semplicemente si chiede di fare le ciclabili, ma si approfondisce la normativa, si elaborano proposte, si affrontano e risolvono le difficoltà».
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