Arriva il vestito Ikea, in scatole di montaggio

Come mettere insieme "slow fashion", fai da te e design moderno e semplice: ci ha pensato una varesina a Genova, Rosanna Pagliarini. Ecco la storia

Partire da zero e farsi un cappottino, dopo cinque moduli di due ore, grazie a una "scatola di montaggio per abiti".
E’ il risultato di un corso innovativo di cucito che sta facendo successo a Genova ma è stato inventato da una varesina, che molte appassionate di manualità e di punto croce conosceranno: Rosanna Pagliarini, ben nota alla generazione anni ’90 delle varesine.
E’ stata infatti una dei primi ad animare l’allora poco frequentata via Cattaneo, con un negozio che promuoveva il Punto Croce: vendeva tutte le forniture necessarie, ma teneva anche corsi e dava "consulenza volante" a chi si cimentava in questo genere di ricamo.  Una consulenza culminata in un manuale specifico, delle edizioni Il Castello, di cui sono uscite ben 5 edizioni, per un totale di oltre 8mila copie vendute.

Alla fine dello scorso millennio il suo negozio era diventato sempre più un atelier, dove confezionava e vendeva i suoi inconfondibili tailleur pantalone e le sue gonne. La vita l’ha poi portata in giro per l’Europa: prima a Santiago di Compostela poi a Milano, e infine a Genova, dove ha un "atelier di cucito" tra le viuzze del centro storico, in via Chiossone.

Con un pensiero fisso: tornare anche a Varese per "far ricominciare ad usare le mani alla gente". «Voglio che la gente torni ad usare le mani – spiega infatti Rosanna, che è già assurta alle cronache locali genovesi per questo metodo  che rende divertente e facile il diventare "stilisti di sé stessi" – Ho così tolto la parte più difficile, quella della creazione del cartamodello e quella del taglio. A chi impara resta la parte più divertente: la composizione e la personalizzazione del capo»

Un modo per passare da «"Oddio l’hai fatto tu?" a "questo l’ho fatto io" – sottolinea la stilista e artigiana della stoffa varesina – Per poter essere orgogliosi di quello che si fa, per avere un capo prestigioso e unico, ma nello stesso tempo per risparmiare e "imparare un mestiere"»

Così, ha inventato la Dress-in-box, che sta agli abiti come i mobili Ikea stanno ai mobili tradizionali: belli, stilish, ma facilitato e "fatti da sé" potendo peraltro risparmiare sul costo di una sartoria. «Un modo innanzitutto per riprendere una manualità che avevamo perduto, e di cui forse ci stiamo pentendo, anche a causa di stupidi pregiudizi – spiega Pagliarini – Bisogna togliersi dalla mente che cucire è da sfigate. Cucire è glamour».

La "scatola Ikea del fashion" non è però pensata da sola, senza assistenza. L’idea è invece di fornire ben più che un "foglietto di istruzioni": «Il progetto, già in atto a Genova, prevede un minicorso con kit finale: così da imparare i fondamentali della realizzazione di un abito, fino alla vera e propria realizzazione, anche se facilitata. Una realizzazione che si fa insieme, in modo da avere assistenza e imparare altre cose durante la composizione., e anche per fare comunità su un lavoro manuale. Una esperienza che mi piacerebbe "riesportare" a Varese: per questo cerco un "corrispondente", possibilmente giovane, che abbia voglia di aprire una attività curiosa e "up to date" adatta a questi tempi. Io dò la mia più ampia disponibilità a stargli accanto nella partenza dell’attività e nell’assistenza con le dress-in-box». Per contattare Rosanna, l’ideale è trovarla on line: al suo sito "Vico della Tartaruga – Slow Fashion"

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Pubblicato il 08 Giugno 2013
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