Sono disoccupato ma ho ritrovato la speranza

Il bustocco Domenico Cesaro ci scrive la sua esperienza con l'amministrazione comunale e con il Distretto del Commercio nell'ambito dei lavori socialmente utili. Pensava di farla finita, ora trova anche la voglia di fare il volontario

Riceviamo e pubblichiamo volentieri la lettera di Domenico Cesaro, un cittadino bustocco attualmente disoccupato. Lo abbiamo incontrato nella sede della Protezione Civile di Busto, dove fa il volontario.

Mi chiamo Domenico Cesaro, ho 48 anni e sono cittadino italiano, sposato, padre di tre figli e anche nonno di una splendida nipotina di 4 anni. Sono un disoccupato,uno come tante migliaia, uno che nella societa’ ormai non ha piu posto: troppo giovane per la pensione e troppo vecchio per essere assunto, uno che paga le ingiustizie della vita, uno che paga di persona lo scotto della crisi, uno come tanti che si guarda allo specchio ogni mattina e si rende conto della inutilità di vivere con un futuro che giorno per giorno è come il gioco della roulette.

Però in una società dove nulla più funziona, in una Italia ormai allo sbando alla disperazione e alla mercè di un mercato che non perdona so che esiste qualcosa che mi fa sperare, ed esiste proprio qui, nella mia città Busto Arsizio. Non è un sogno, non sono promesse, non sono solo parole. È il comune con il suo sindaco Farioli, il suo braccio destro dottor Restelli e il Distretto del Commercio, il suo manager Gaetano Spinola.
Ormai disperato vivevo con il pensiero di chiudere per sempre la mia inutile vita, un ultimo messaggio via email alla segreteria del sindaco, a me fino a quel momento sconosciuta, per chiedere come la mia città potesse permettere tali pensieri ed ecco il miracolo, squilla il mio telefono e qualcuno si accorge di me.

Per farla breve, la luce nei mei occhi si riaccende, mi si apre una nuova realtà e mi accorgo che stupidamente non sono solo io ma altri miei compagni di sventura sono nella mia condizione.
Ma si sopravvive, grazie al Distretto del Commercio che ci dà l’opportunità di fare dei lavori socialmente utili per la nostra città, soprattutto mi dà la dignità di essere uomo, mi dà la forza e la voglia di fare, di non farmi sentire più solo. Esiste un sindaco che fa miracoli e che quando ci incontra è il primo a chiederci "come va?". Non si tira mai indietro, non si nega mai, esiste un dottor Restelli che chiede e si informa e spinge per trovare soluzioni, esiste Gaetano Spinola  con il suo grande gruppo che studiano soluzioni per mantenerci impegnati, cercano mille maniere per occuparci con lavori per la città, la mia città, la nostra città.

Certo ,non ho un salario fisso, non ho mai la certezza che tutti i giorni lavoro, non ho la possibilita’ di programmare il futuro, ma adesso è diverso, posso ricominciare a sperare, posso
credere che non sono solo, posso dire che qualcuno c’è e mi ascolta, ci ascolta…
Caro direttorenon so se avra’ il coraggio di pubblicare questo mio sfogo, ma la mia è una testimonanzia apolitica, non ho tessere di partit,o non ho bandiere da sventolare non ho da difendere nessuna poltrona, ma un ringraziamento lo devo, GRAZIE GRAZIE GRAZIE.

Un uomo che aveva perso la speranza e la voglia di vivere .

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Giugno 2013
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