Parte il censimento degli alberi, ma 36 devono essere abbattuti
Avviato per la prima volta il censimento degli alberi in città, per pensare interventi adeguati in futuro. Su oltre 15mila piante, 36 gli esemplari compromessi: tra gli abbattimenti, anche tre previsti in piazza Risorgimento
Gallarate ha un patrimonio arboreo compreso tra 15mila e 20mila piante. Si tratta di una stima, perché il censimento preciso non è mai stato fatto e ora, in aggiunta a quello più generale sul verde cittadino (comprendente superfici a prato, arbusti e simili) è in corso. I rilievi sul campo condotti da Andrea Tovaglieri, agronomo del Comune, si concentrano innanzitutto sugli alberi che presentano segni di sofferenza, con conseguente rischio per beni e persone nelle vicinanze. I “sorvegliati speciali” sono, al momento, quasi 600. «A Gallarate – commenta l’assessora all’ecologia, Cinzia Colombo – un censimento come quello in corso non è mai stato fatto. Si sta, quindi, colmando un vuoto. L’operazione consentirà di conoscere meglio il patrimonio arboreo della città e porre in essere interventi ragionati per la sua gestione. E’ già allo studio, fra l’altro, la possibilità di realizzare un vivaio».
Analisi approfondite su questi ultimi hanno consentito di individuare le piante in condizioni comunque accettabili, quelle che devono essere ulteriormente controllate (175), quelle che bisogna sottoporre a potatura (254). Sono 36 invece le piante compromesse di cui è previsto l’abbattimento: alcuni interventi sono già stati effettuati, altri sono in programma nelle prossime settimane.
Fra questi, uno interesserà la centralissima piazza Risorgimento, dove saranno abbattuti due cedri e un Ailantus altissima. I primi presentano segni di fragilità quali consistenza disomogenea del tronco e del terreno, stato vegetativo non ottimale, presenza (in un caso) di formiche alla base e tracce di un attacco fungino non risolvibile, con compromissione progressiva della stabilità. Il terzo albero appartiene a una specie inserita in una “black list” regionale. L’Ailantus, non autoctono, è invasivo e può crescere in contesti inaccessibili ad altre piante. Per esempio, spazi stretti a ridosso di marciapiedi e muri, con danni ai manufatti e compromissione della sicurezza per i passanti. «Gli abbattimenti in piazza Risorgimento – commenta l’assessore ai Lavori Pubblici, Danilo Barban – sono inevitabili sia per le condizioni degli alberi in sé e per sé, sia in considerazione dell’area in cui questi si trovano, caratterizzata da un intenso passaggio di mezzi e persone. Va detto che si provvederà a compensare le “perdite” con nuove piantumazioni».
Il censimento, che lascia segni visibili (piccole targhe classificatorie sul fusto delle piante), proseguirà su tutto il territorio cittadino. Fa parte di un’azione complessiva sul verde che punta, fra l’altro, ad aumentare dove possibile la presenza di alberi. Rientra in questa strategia la piantumazione di un piccolo bosco, nel novembre 2013, nel rione Ronchi. In quell’occasione, i bambini delle primarie hanno celebrato la festa dell’albero mettendo a dimora farnie e frassini resi disponibili dal Parco del Ticino.
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