Tra restauri e visite guidate, alla riscoperta di San Vittore

Su una collinetta boscosa dietro al paese la chiesetta del settimo secolo nasconde ancora una storia antica, forse legata ad un villaggio sepolto: intorno al progetto la Pro Loco sta investendo energie

Una chiesetta antichissima coperta dalla patina del tempo, il dubbio su un antico villaggio custodito dalla collina. A Oggiona con Santo Stefano – operoso paese della Valdarno, fatto di mille officine – un gruppo di vivaci e appassionati cittadini, raccolti intorno allaPro Loco, ha avviato una vera campagna per riscoprire la chiesetta di San Vittore, su un colle boscoso dietro al paese: perché dietro l’aspetto, oggi, di piccola ed umile chiesetta campestre, sta un monumento antichissimo, la cui ricchezza e importanza è forse nascosta e lontana dagli occhi. «Siamo convinti che ci possa essere nascosto qualcosa che la gente possa vedere ed apprezzare» spiegano Lidia Cattaneo e Filomena Grillo, che dentro alla Pro Loco stanno seguendo con passione il progetto culturale che si sta costruendo intorno a San Vittore e che coinvolge un po’ tutta l’associazione. È da qualche anno che il sodalizio di Oggiona con Santo Stefano si è attivato per valorizzare il piccolo oratorio, le cui origini – inizialmente attribuite al periodo romanico, a ridosso del 1000 – risalgono al VII-VIII secolo, facendone una ben più rara testimonianza del periodo altomedievale. «Caratteristica particolare è l’abside a ferro di cavallo», l’elemento che fa pensare ad una origine così antica. In anni recenti state fatte ricerche nelle murature (per ora solo nella zona absidale), per individuare eventuali affreschi e poi anche una ricerca sul colle boscoso che guarda la chiesetta. «L’indagine radiografica ha indicato anomalie significative anche nei terreni circostanti la chiesetta» spiega Filomena Grillo. Resti di murature nascoste nel sottosuolo, abbastanza estese e "ordinate" da far pensare che si possa trattare di un vero insediamento antico, che giustificasse la presenza di una chiesa cristiana già nel VII secolo. Persino dentro la chiesetta, un soffio d’aria fredda che risale da un angolo dietro la facciata fa ipotizzare una qualche cavità nel sottosuolo: anche questo un segno dell’insediamento perduto? Del resto, qui a Oggiona le testimonianze di presenze antiche sono presenti da tempo, con tanto di tomba tardo-romana alla cappuccina che – esposta in municipio – è più che altro conosciuta dai bambini del paese (portati in gita dalla scuola) e dagli studiosi più preparati sulla storia del territorio.

La chiesetta, negli anni Cinquanta-Settanta, ha subìto interventi piuttosto pesanti, come il rifacimento dei tetti, l’inserimento di un campaniletto, la pavimentazione modernissima, gli intonaci recenti a coprire quelli più antichi (le foto risalgono all’estate 2013, accompagnati da Danilo Lecis e Alberto Caccia, durante il #141tour). Passati gli anni, però, l’obbiettivo è poter riportare all’aspetto precedente gli interventi di modifica nel Novecento, è su questo si è mobilitata la Pro Loco: «Un progetto completo richiederebbe 150mila euro» spiegano ancora Filomena Grillo e Lidia Cattaneo. Nell’autunno del 2013 è stato presentato il progetto di massima studiato dall’architetto Matteo Scaltritti del Politecnico di Milano e dai restauratori Isabella Pirola e Agostino Alloro, che prevede anche una realizzazione per lotti, man mano che si trovano risorse. La Pro Loco studia, partecipa a bandi delle Fondazioni per cercare finanziamenti, ma attiva anche ogni genere di eventi per raccoglier fondi, dalla «festa campestre a km zero» ai «concerti previsti a giugno», con pianisti di richiamo che si suoneranno per la campagna di fundraising. Il 4 maggio è in programma "Paese in festa", con eventi culturali, visite guidate e iniziative in collaborazione anche con altre associazioni, come i Calimani.«Facciamo di tutto, ci buttiamo in ogni iniziativa» dicono con orgoglio e speranza quelli della Pro Loco. Per riscoprire San Vittore e anche per far crescere l’idea che questa parte operosa del territorio varesino – che per decenni ha fatto rima con settore metalmeccanico abbia anche una potenzialità per fare cultura e sviluppo locale legato alla storia del territorio. Negli anni è stato coinvolto il Politecnico (con un laboratorio che immaginava una specie di "anfiteatro" sulla collina dietro a San Vittore, nel plastico qui accanto) e i progetti non mancano. «Parte dell’acquedotto vicino alla chiesa potrebbe diventare un museo virtuale sul territorio, nel verde». Passo, passo, la Pro Loco di Oggiona va avanti con il suo sogno, con l’idea di «raccogliere gli "Amici di San Vittore" per ricercare nuovi fondi».

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Pubblicato il 07 Maggio 2014
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