Lo spettro dell’amianto alla ex-Tintò, in 600 chiedono un intervento
L'azienda chimica, chiusa da dieci anni, è una bomba ecologica a pochi metri da case e scuole. I residenti di Bergoro si sono mobilitati tramite l'Aiea e fanno anche una proposta al Comune. L'Asl ha dato ordine di bonificare
A Bergoro c’è un mostro che sta facendo paura a molti, si chiama ex-Tintò ed è un’azienda chimica chiusa da un decennio e abbandonata al degrado più completo. Le coperture dei capannoni della ex-Tintò sono fatte in amianto e dopo tutto questo tempo l’eternit, un nome beffardo per un materiale che ha fatto stragi, si sta spaccando, sbriciolando e cadendo pezzo dopo pezzo. Le fibre si staccano e finiscono nell’aria, nell’acqua, ovunque. Secondo l’Asl il Comune di Fagnano deve intervenire, per ora non si segnala una significativa presenza di amianto nell’aria ma l’obbligo di intervenire c’è.
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Ora anche i cittadini chiedono al Comune di attivarsi, anche con un piano a medio termine, perchè si cominci a fare qualcosa: «Dopo la serata organizzata da Movimento 5 Stelle e Fagnano Bene Comune, io e Dario De Zolt – scrive Katia Colombo che abita in zona – abbiamo deciso di non rimanere indifferenti rispetto al nostro scomodo vicino di casa, attivandoci concretamente al fine di rinnovare l’attenzione sullo stato di degrado assoluto in cui versa questa zona situata a solo a pochi metri dalla scuola elementare frequentata dai nostri bambini»
LE FIRME –Sostenuti dall’AIEA (Associazione Italiana Esposti Amianto), nelle persone di Tiziano Volpato e Chiara Misin hanno protocollato al Comune un esposto indirizzato al Commissario Straordinario sig. Caccavone, ai vigili urbani e all’ufficio tecnico nonchè sollecitato ARPA e ASL. Congiuntamente abbiamo iniziato una raccolta firme dedicata. La petizione ha visto coinvolti singoli cittadini vicini a Tintò ed estesa, grazie alla collaborazione della direzione scolastica, all’esterno delle scuole: «A meno di tre mesi dall’inizio di tutto abbiamo raccolto (e tutt’ora stiamo raccogliendo) circa 600 firme e abbiamo ottenuto che l’Asl effettuasse un sopralluogo in data 15 aprile 2014. Per questo ora obbliga il Comune a " ripulire, bonificare l’area da materiali accumulati (demolizioni, fusti, lastre in eternit, ecc.) che provocano offesa,imbrattamento e molestia»
LE RICHIESTE – Ad un mese dall’insediamento della nuova amministrazione, dunque, i promotori dell’iniziativa, anche a nome dei 600 firmatari, chiedono di risposte su come i nuovi amministratori pianificare ed attuare la bonifica dell’intera area. Va sottolineato che la lista che ha vinto le elezioni era tra i promotori dell’incontro sul problema amianto: «Sarà nostra premura richiedere un incontro al fine di farci portavoce consegnando le firme dei cittadini che ci hanno sostenuto con partecipe interesse. Sappiamo che la situazione è molto complessa, anche da un punto di vista legale, ma riteniamo sia giusto nei confronti della salute di tutti noi stabilire un programma di intervento».
LA PROPOSTA – I sostenitori della bonifica della ex-Tintò presenteranno le loro richieste ma vogliono anche fare proposte: «A Samarate, come anche da voi pubblicizzato lo scorso mese, si è attivato lo sportello amianto in collaborazione con personale qualificato dell’AIEA che da anni combatte queste problematiche. Perchè non proporlo anche per Fagnano? Durante la petizione numerosi cittadini hanno lamentato costi di rimozione e bonifica dell’eternit poco sostenibili da parte di un singolo soggetto. Perchè non stipulare convenzioni attraverso il comune con ditte specializzate alle quali il cittadino può rivolgersi abbattendone così i preventivi di bonifica?». Infine Katia Colombo e Dario De Zolt vogliono ringraziare l’AIEA «e in particolare Tiziano Volpato e CHiara Misin, la direzione scolastica di Fagnano Olona che ha autorizzato la raccolta firme all’interno della scuola e tutte le persone che hanno sostenuto l’iniziativa».
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