Galparoli (Fi): “Vietare il Burqa a Varese”

Il consigliere comunale ha depositato una mozione in consiglio comunale e chiede che sia discussa al più presto una limitazione all'abito che indossano alcune donne musulmane

Il consigliere comunale di Forza Italia Piero Galparoli propone di vietare il Burqa e presenta una mozione per il consiglio comunale: E’ vietato l’uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto la pubblico – recita il testo depositato –  senza giustificato motivo. E’ in ogni caso vietato l’uso predetto in occasione di manifestazioni che si svolgano in luogo pubblico o aperto al pubblico, tranne quelle di carattere sportivo che tale uso comportino."

Galparoli si richiama ad altri provvedimenti già adottati.

Acclarato che già altre amministrazioni comunali hanno adottato provvedimenti simili, il Comune di Sesto san Giovanni nel 2011 ha approvato una mozione bipartisan sul divieto ad indossare «il burqa e altre forme simili di vestiario, che coprono integralmente il viso delle persone (…) che costituiscono, secondo la nostra cultura, una forma di integralismo oppressivo della figura femminile e di costrizione della libertà individuale». Valutato che anche altre nazioni hanno adottato tale provvedimento (Francia) ovvero recente referendum in Cantone Ticino, dove l’art. 1 recita: “Nessuno può dissimulare il proprio viso o nasconderlo completamente nelle vie pubbliche e nei luoghi aperti al pubblico o destinati ad offrire un servizio pubblico” Visto che anche il recente parere della Corte Europea dei Diritti Umani ha confermato che la legge che vieta di nascondere integralmente il viso non viola il diritto alla libertà di religione né quella al rispetto della vita privata.

Nel testo Galparoli conclude così:
 

Alla Giunta Comunale di adottare un provvedimento volto ad impedire la dissimulazione del viso in luoghi pubblici o aperti al pubblico, sia per motivi di sicurezza che di “usanze che contrastano con la storia, le leggi e il comune sentire del nostro paese”. Dovranno essere previste eccezioni che, solo per esemplificazione, elenco: utilizzo all’interno dei luoghi di culto, per motivi di sicurezza sul lavoro, per ragioni di salute o imposti dalla legislazione.

Come mai Galparoli mai ha scelto questo momento?
«L’avevo preparata già l’anno scorso, ma non è legata alla situazione internazionale.  Mi è tornata in mano in questi giorni  e l’ho presentata. Poi è chiaro, cade a puntino»

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Agosto 2014
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