Il Manzoni congela il trasloco, ma la Provincia non gradisce
Il vicepresidente Ginelli commenta la volontà espressa dal liceo di rinviare lo spostamento nella nuova sede: "Ognuno si assuma le proprie responsabilità"
Affollato consiglio di istituto straordinario al liceo Manzoni. All’ordine del giorno il trasloco della sede di via Brunico nella nuova scuola in via Monte Rosa.
Il cambio di sede, che sembrava ormai pacifico e atteso viste le condizioni dello stabile di Biumo, è stato invece contestato dagli studenti che non hanno gradito la decisione di lasciare in quella sede cinque classi a causa della mancanza di spazi per tutti nella nuova collocazione.
Il dirigente Giovanni Ballarini aveva prospettato lo spostamento del corso B ( liceo scienze umane) in via Brunico per evitare di fare turnazioni. L’idea, però, non è piaciuta, tanto che venerdì scorso, una delegazione di studenti è andata a parlare con il dirigente dell’Ufficio scolastico Claudio Merletti chiedendo soluzioni alternative.
La decisione concordata nella riunione di ieri sera, quindi, rimanda al prossimo anno scolastico ogni movimento, pur lasciando la determinazione ultima a un eventuale ulteriore incontro con le parti interessate, cioè Ufficio scolastico e Provincia.
La posizione, però, ha lasciato di stucco Villa Recalcati che aveva accelerato i lavori di ristrutturazione della palazzina di via Monte Rosa per permettere agli studenti di spostarsi velocemente da uno stabile che ha decisamente bisogno di interventi di manutenzione. Nella primavera scorsa, infatti, le piogge abbondanti avevano creato allagamenti in aule e corridoi costringendo i ragazzi a migrare in spazi di fortuna per finire l’anno. Lo stabile, lo ricordiamo, è di proprietà del Comune di Varese e l’ala liceale era data in affitto.
« La Provincia di Varese ha un ruolo tecnico – Giorgio Ginelli vicepresidente della Provincia di Varese – e sulla situazione è intervenuta in anticipo sui tempi programmati facendo sì che si trovasse una soluzione adeguata. Provincia di Varese non entra nel merito di scelte che non le competono, ma ognuno si deve assumere le proprie responsabilità».
Il riferimento è chiaro al pasticcio di accordi che saltano all’ultimo momento: tempi e condizioni del trasloco erano noti e concordati da mesi. Le ditte incaricate dello spostamento di banchi e cattedre erano già convocate e avrebbero dovuto iniziare già sabato pomeriggio. Ora lo stop che lascia qualche strascico poco gradito.
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