“Via le bandiere del Pd”, polemica alla celebrazione del 25 aprile

Il circolo Pd dice che l'episodio ha coinvolto anche esponenti dell'amministrazione. Il sindaco: "Solo un litigio tra due persone. Ma se è polemica politica, l'anno prossimo non faccio più nulla"

25 aprile 2015 Gallarate

La commemorazione del 25 aprile si tinge di polemica a Varano Borghi, dopo un alterco avvenuto durante la cerimonia nella palestra comunale. “Protagonista”, per così dire, una bandiera del Pd, portata dal segretario di circolo dei Democratici Giovanni Bloisi e non gradita da una delle persone presenti alla commemorazione ufficiale. Uno scontro verbale e quasi fisico che fa persino dire al sindaco in carica, Rosario Calcagno: «Se è così, l’anno prossimo non celebriamo più nulla» (nella foto: il corteo a Gallarate).

Va detto che la versione su quanto successo diverge molto, a secondo del punto di vista. Bloisi dice di aver subìto una aggressione verbale a freddo e di esser stato insultato anche da un rappresentante dell’amministrazione comunale: «Siamo entrati all’interno della palestra delle scuole elementari, dove c’erano le autorità: io mi sono messo nelle prime file con la bandiera, ma senza neppur sventolarla» dice Bloisi. «Dopo 30 secondi è arrivato un privato cittadino, dicendo che dovevamo andarcene. Mi ha spintonato, sono quasi caduto. Il vicesindaco ha spostato questo signore ma mi ha ribadito che dovevo allontanarmi dalle prime file. Io – continua Bloisi – sono rimasto impassibile e ho detto che se volevano che me ne andassi dovevano chiamare i carabinieri. Al momento dell’inno di Mameli, ho alzato la bandiera in segno di rispetto, questa persona ha ancora inveito nei miei confronti, sono intervenuti anche alcuni suoi parenti per riportarlo alla calma». All’uscita dalla commemorazione c’è stata una sorta di “ripresa” dello scontro: «Alla fine mentre uscivo, il vicesindaco si è avvicinato e mi ha insultato all’orecchio. A questo punto ho reagito e ho ripetuto l’insulto rivolto a lui, ad alta voce. Ho sessant’anni, vivo il 25 aprile da quando ero ragazzino, non ho mai visto una cosa di questo genere. Non siamo andati a fare politica, abbiamo voluto solo onorare il 25 aprile».

Secondo il sindaco Rosario Calcagno l’episodio va circoscritto a  «due persone che hanno discusso tra loro», forse per precedenti contrasti personali: «Le altre persone non sono state toccate minimamente, il tutto è durato pochi secondi, io non sono intervenuto in qualità di sindaco perché stavo presenziando alla commemorazione». E l’episodio che ha coinvolto il vicesindaco? «Il vicesindaco è stato insultato, era intervenuto con una assessore per evitare ulteriori polemiche», dice ancora il primo cittadino, che però precisa di non aver assistito personalmente al secondo momento di tensione.

Il sindaco Calcagno non nasconde però una certa irritazione per l’attenzione ricevuta dal paese in questa occasione e una certa delusione per l’esito della celebrazione del 25 aprile: «Si cerca la polemica politica, in un giorno in cui si dovrebbe onorare chi ha combattuto per la libertà. Mi sembra un modo per politicizzare: se avessero litigato al bar, ne parleremmo sui giornali? E lo dico chiaramente: spero sia l’ultima volta, altrimenti l’anno prossimo non faccio più niente a Varano, se questo è il risultato». Il sindaco precisa infine che la scelta della palestra come sede della commemorazione – di cui pare si sia parlato di tanto in tanto in paese – è stata presa «perché nel luogo che era stato scelto inizialmente c’era stato un lutto, abbiamo voluto evitare che la banda suonasse davanti alla casa di una persona che è appena morta».

Sull’episodio è intervenuta nel pomeriggio anche la senatrice Erica D’Adda, con un comunicato di solidarietà rivolto al circolo del Partito Democratico: «Sono vicina al circolo del Pd di Ternate che, nel giorno del 25 Aprile, festa della libertà e della democrazia, ha subito nelle persone di alcuni iscritti un ingiustificato tentativo di allontanamento dalla celebrazione del 25 aprile a Varano Borghi. La presenza della bandiera del Pd non può essere presa a pretesto per attacchi che hanno sconfinato nell’aggressione fisica e nell’insulto da parte di esponenti della stessa amministrazione. La forza e la tenacia dei nostri amici e compagni di continuare a presenziare è encomiabile. Non si sentano offesi da chi non sa praticare quei valori che commemora, probabilmente per dovere o stanca liturgia. Sappiano – conclude la senatrice del Pd – che saranno da me sempre sostenuti e che mi hanno resa orgogliosa della loro forza».

In serata arriva un’ulteriore replica del sindaco Calcagno: «Non accetto giudizi dalla senatrice: non mi risulta che abbia partecipato alla cerimonia». A irritare il sindaco, soprattutto quel riferimento finale della senatrice D’Adda sul valore della commemorazione fatta «per dovere o stanca liturgia»: «L’episodio – ribadisce il sindaco – mi intristisce particolarmente, perchè quest’anno abbiamo curato particolarmente il 25 aprile, erano presenti tante associazioni, Varano Legge ha curato la lettura di brani sul tema. Tutto finito in secondo piano, per una polemica politica che riguarda singole persone».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 25 Aprile 2015
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