Al Twiggy il sabato è swing. Domenica c’è Daniele Celona

Sabato sera l'appuntamento è con "The Jumble Shuffle". Domenica l'appuntamento è con il cantautore torinese

Musica Generica

Fine settimana al Twiggy Cafè: sabato 23 l’appuntamento è con la serata electro swing “The Jumble Shuffle”. Nell’ultimo appuntamento della stagione ci si potrà catapultare negli anni ’30, dove tra coppole, piume e bretelle, torneremo nell’era di Duke Ellington, Benny Goodman e Glen Miller. Ad accompagnare la premiata ditta Electro Swing Bellante – Italiano, ci sarà una piccola sorpresa. Dress code: Anni ’30.

Il giorno dopo, domenica 24 maggio, in concerto Daniele Celona (ore 21:30, ingresso libero). Daniele Celona, torinese con origini sarde e siciliane, appartiene alla categoria dei cantautori che utilizzano le canzoni come una sorta di personale terapia, con l’esigenza di sezionare determinate dinamiche collettive, di comprendere e denunciare derive e storture della realtà in cui viviamo. Il processo era iniziato già con Fiori e demoni, il bellissimo esordio del 2012. Il compito procede con Amantide Atlantide, il nuovo disco in uscita il 3 febbraio 2015 per NøeveRecords /Sony Music. Annunciato il 22 ottobre 2014 in collaborazione con il Milano Film Festival con la pubblicazione del docu-video SudOvest – firmato dal pluripremiato regista Mauro Talamonti a cui è seguito l’omonimo tour acustico – e ufficializzato a gennaio 2015 con il primo singolo La colpa – accompagnato dal prezioso videoclip di Bruno “Mezzacapa” D’Elia – Amantide Atlantide è una analisi schietta, bilancio senza retorica, affresco di storie di personaggi fragili, a volte rassegnati a volte rabbiosi, a volte indifesi a volte indifendibili, immersi in una società schizzata, composta di rapporti tesi, di maschere da indossare spesso in modo inconsapevole e per questo ancora più imprigionanti.

Celona è un cantautore atipico: Daniele manipola la propria musica almeno quanto pesa le parole che sceglie, così Amantide Atlantide non è solo un album cantautorale, è anche e soprattutto un disco rock, frutto di una sperimentazione continua sul suono, sugli incastri tra gli strumenti, sugli arrangiamenti, qui curati con maniacalità quasi patologica, musica potente suonata con un’ energia che sembra arrivare da altri tempi. Un disco che è un viaggio e porta con se compagni di vita innanzitutto come i Nadàr Solo (basso, chitarra e batterie in tutte le canzoni del disco), Levante (voce in Atlantide), Mauro Talamonti (sound design in Sud Ovest e “voce ebbra”in Vampiri su colli di vetro).

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Pubblicato il 22 Maggio 2015
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