I colori dell’Armenia secondo Elio Ciol
E' stata prorogata fino al 14 giugno, al Museo delle Culture di Lugano-Castagnola, la mostra “Gli adoratori della Croce” del fotografo paesaggista italiano dedicata all’Armenia
E’ stata prorogata fino al 14 giugno, al Museo delle Culture di Lugano-Castagnola, la mostra “Gli adoratori della Croce” del fotografo paesaggista italiano Elio Ciol il quale nel 2005, a settantasei anni, ha visitato l’Armenia. L’esposizione si trova all’ultimo piano, sopra a due mostre dedicate alla Danza Balinese ed al Teatro Cinese, posizione questa indicativa della grande particolarità dell’approccio e del soggetto indagato dall’artista e filosofo friulano, nato e da sempre residente nella cittadina di Casarsa della Delizia, in provincia di Pordenone.
Ciol è un maestro indiscusso in campo fotografico. Se per sostenere questo non bastassero i due Premi Kraszna Krausz vinti a Londra, nel 1992 e 1996, confrontandosi con i grandi fotografi contemporanei, o la collaborazione per la costituzione della Fondazione Arnaldo e Fernando Altimani, potremmo arrivare a citare le tre sue stampe alla gelatina d’argento catalogate nella collezione del Metropolitan Museum of Art di New York: “Ombre sul Meduna” (circa 1955), “Neve a Povolaro” (1970) e “Colli di Castelnuovo” (1962).
Suggestivi sono poi i titoli di alcuni suoi libri, se si volessero indagare i suoi soggetti preferiti: “La densità del silenzio” e “La luce incisa” ad esempio.
Della mostra di Lugano si può parlare solo fin dove arriva l’approccio intellettualistico, tecnico se vogliamo, cioè fin dove si può dire che l’attrezzatura usata, come ci ha confermato lo stesso Ciol, è quanto di meglio un fotografo possa portare con sé: una Hasselblad serie V, cioè il top gamma del medio formato a pellicola. Si tratta delle fotocamere usate sulla Luna nelle missioni Apollo, per intenderci.
Le stampe bianco e nero sono di una nitidezza e gamma di grigi veramente notevole: per pudore, essendo Ciol figlio di uno stampatore, non abbiamo avuto il coraggio di chiedere se le ha stampate lui di persona.
I soggetti sono, ovviamente, paesaggi e particolari di paesaggi in Armenia, ma sul resto è giusto non dire nulla, perché quello del friulano non è un percorso intellettuale: i primi due piani dell’esposizione vanno usati, suggeriamo, per fare dei passi interiori verso Oriente, andando incontro alla luce che ogni osservatore porta dentro di sé. A stare in silenzio, come giusto, dinanzi alle immagini di Ciol, si può arrivare a pensare che il viaggio in Armenia sia stato solo un pretesto per indagare fotograficamente il proprio Occidente interiore.
Museo delle Culture
Heleneum
Via Cortivo 24-28
CH – 6976 Lugano-Castagnola
Tel. +41(0)58 866 696
0rari: da martedì a domenica, dalle 10 alle 18.
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Pomeriggio di botte in piazza Repubblica a Varese: rissa tra una ventina di ragazzi, coinvolti anche minorenni
lenny54 su "Nessuno si è fermato, tranne loro": la mamma racconta il coraggio dei ragazzi che l’hanno salvata con la figlia di 10 mesi
Stefano Montani su Ancora striscioni neonazisti in Valcuvia, procede la Digos di Varese
lenny54 su Pomeriggio di botte in piazza Repubblica a Varese: rissa tra una ventina di ragazzi, coinvolti anche minorenni
elenera su Un progetto che unisce sostenibilità e formazione: aiutaci a realizzare "La Via delle Api"
Felice su Stretta sul reddito di cittadinanza, la Finanza di Varese denuncia 29 persone fra imprenditori e giocatori on line
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.