Arcisate-Stabio, i sassi dello scavo macinati nel centro abitato

Sembra sfumare la proposta di convogliare le rocce di scavo in un'unica struttura isolata a Cantello: i detriti sarebbero lavorati e smistati in tre centri, uno dei quali in città

Arcisate Stabio cantiere via Pascoli Induno Olona 15 settembre 2015

I lavori della ferrovia Arcisate Stabio riprendono, ma non tutto sembra andare per il verso giusto:  sulla vicenda dei frantoi per la macinazione delle terre di scavo, infatti, sembra che la “soluzione di buonsenso” proposta dalla nuova impresa, non stia “passando” tra chi deve dare il via libera normativo.

Salcef aveva proposto formalmente di localizzare in un unico sito vicino ai cantieri principali, presso una cava nella valle della Bevera, nel territorio di Cantello ma lontano da ogni gruppo di case l’impianto per la macinazione di tutte le terre prodotte dal cantiere. Questo smaltimento inizialmente era previsto in tre siti, uno dei quali nel pieno centro di Induno Olona, in mezzo alle case: la proposta della nuova società aveva il pregio di eliminare i disagi per i residenti (utilizzando solo il sito più lontano da qualunque abitazione) e ottimizzare i costi per la committenza pubblica (poichè i macchinari per lo smaltimento e la triturazione sarebbero stati montati in un solo posto invece che in tre) e per questo motivo erasostenuta con forza dall’amministrazione Indunese. Purtroppo però, le voci in arrivo dai primi tavoli tecnici sembrano a parere negativo.

«Mi sono battuto in ogni sede per ottenere che i tre frantoi attualmente previsti dal piano di cantiere venissero concentrati in un unico sito lontano dalle case, in modo che polveri e rumori non dessero fastidio a nessuno: ma a quanto pare nessuno di quelli che avrebbero potuto autorizzare questa minima variazione dei piani, ha voluto impegnarsi in tal senso– ha commentato il sindaco di Induno Olona Marco Cavallin – Se le voci negative venissero confermate, ne resterei doppiamente amareggiato: come amministratore e come cittadino, poiché per una mancata volontà burocratica ci sarà un grande disagio per i cittadini e si spenderanno più soldi pubblici. E stiamo parlando di un’opera che è già costata troppo alla collettività, e ha imposto disagi eccessivi ai residenti. La battaglia per noi, comunque, continua».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 23 Settembre 2015
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da bruno

    Queste notizie di triturazioni delle terre vicino a case etc… mi lasciano sconcertato…
    Una sola domanda : adesso nelle terre di scavo NON c’è più ARSENICO ?
    inoltre , le terre NON potevano essere movimentate perchè considerate RIFIUTO NOCIVO , ora tutto va bene . Come mai ?
    Abbiamo buttato via tre anni per nulla ? Bravo Sindaco Cavallin, che ne dici ?

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