La Caritas cerca volontari per “costruire” la Casa di Francesco

In autunno è previsto il completamento della struttura destinata ad accogliere persone con difficoltà abitative. Accanto agli operatori professionisti per la gestione servono anche volontari: domenica gazebo in tutte le piazze

casa di francesco gallarate

Cresce ogni giorno il cantiere della Casa di Francesco, la struttura d’accoglienza per persone in difficoltà abitativa a Gallarate. Avanza sì il cantiere dell’edificio – completamento previsto a ottobre (qui l’ultimo aggiornamento) – ma intanto va avanti anche il lavoro di Caritas Ambrosiana e Caritas cittadina di Gallarate, che saranno chiamati a gestire la struttura, pensata come luogo di accompagnamento verso una nuova stabilità per i singoli e i nuclei famigliari in difficoltà. Un lavoro che sarà illustrato il prossimo fine settimana con una serie di gazebo e volantinaggi nelle parrocchie e nelle piazze, per cercare volontari per il progetto.

«Abbiamo fatto un primo corso di formazione per volontari nell’estate, ora vorremmo riprendere e capire quali disponibilità di sono per i servizi» spiega Chiara Sironi, una delle coordinatrici della Caritas cittadina  che si dedica al progetto. Casa di Francesco prevede infatti la presenza di due operatori e un coordinatore (figure professionali, dalla Cooperativa Intrecci legata a Caritas Ambrosiana), ma anche l’affiancamento da parte dei volontari che, attivati da Caritas cittadina e Croce Rossa, si occuperanno di gestire una serie di servizi. «Ad esempio il servizio docce per persone in difficoltà – continua Sironi –  che nelle nostre intenzioni sarà assicurato a giorni alterni per uomini e donne, secondo però la disponibilità di volontari. O ancora un servizio di barberia, forse anche in collaborazione con alcuni operatori professionisti». E ancora, il progetto prevede anche la presenza di un ambulatorio medico che possa fare da riferimento per le persone che vivono situaizoni di estremo disagio in strada.

La Casa di Francesco prevede due diverse possibilità di alloggio, per persone con necessità differenti: diciassette posti letto per permanenze lunghe (da tre a sei mesi) e sei posti d’emergenza per permanenze di pochi giorni. Un’accoglienza rivolta a uomini e donne sole, ma anche a nuclei familiari compositi (tranne quelli con minori, per cui sono studiate altre soluzioni): «I volontari – continua Sironi – saranno impegnati anche nella presenza serale: dovranno garantire una presenza, che attualmente ipotizziamo nella fascia 18-22, per accompagnare le persone e non farle sentire isolate dal contesto e dalla comunità circostante. È un metodo che Caritas usa anche in altre case che gestisce».

La Casa di Francesco – insiste chi lavora al progetto – è tutt’altro rispetto a un dormitorio. È un luogo pensato per dare dignità, per offrire spazi personali a tutte le persone aiutate e per accompagnarle verso l’autonomia abitativa persa (a volte per ragioni di lavoro ed economiche, a volte per disagio famigliare). Ed è, questo degli spazi dignitosi, un altro aspetto su cui Caritas sta lavorando e su cui chiede un aiuto: «Un mobiliere gallaratese ha donato ad esempio una cucina completa, ma dobbiamo completare anche gli altri ambienti, ad esempio servono elettrodomestici e altri arredi».

Tutte le esigenze legate al progetto Casa di Francesco – che nasce con uno stanziamento iniziale di 840mila euro da Comune, Fondazione Cariplo e Caritas – saranno illustrate appunto anche nei gazebo che domenica 20 settembre toccheranno tutte le chiese cittadine (davanti alla Basilica anche il sabato). «Ci siamo accorti infatti che molti cittadini ancora non conoscono la Casa di Francesco» conclude Chiara Sironi. «Per questo saremo davanti alle chiese e nelle piazze, per parlare al popolo di Dio e alla città intera».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 16 Settembre 2015
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