A Leggiuno si spegne l’incanto, a Natale niente luci
La decisione comunicata attraverso la pagina facebook dell'oratorio di Leggiuno. Il parroco Don Walter conferma: "Quest'anno niente luminarie in paese"
A Leggiuno si spengono le luci di Natale. Niente casa illuminata, niente bosco incantato, niente fontana magica. Niente.
L’annuncio è partito dalla pagina Facebook dell’oratorio di Leggiuno che ha cambiato la sua immagine di copertina con quella che vi proponiamo qui: sfondo rosso e scritta bianca, laconica, “quest’anno le lucine di Natale non si faranno”.
Lino Betti, il proprietario della casa illuminata da oltre 100 mila luci, da 15 anni impegnato in questa impresa che attira migliaia di persone nella piccola Leggiuno, è abbattuto. E preferisce non entrare troppo nei dettagli di una questione che, pare di capire, ha i contorni di una “grana di paese”.
“Quest’anno a Natale me ne vado in Brasile, luogo dal quale viene mia moglie. Gliel’avevo promesso tempo fa ora ho deciso di partire.
Troppi problemi legati all’iniziativa delle luci di Natale: è una responsabilità che non voglio più prendermi da solo”.
Malumori, difficile gestione di un flusso di persone che anno dopo anno è diventato sempre più massiccio.
“Sì – conferma il sindaco Adriano Costantini – le persone erano sempre di più, ma noi non siamo mai stati sopraffatti dall’arrivo dei turisti. Anzi. Per noi era un momento di festa, una gioia vedere il paese al centro dell’attenzione. Ormai del nostro paese illuminato parlava tutta Italia.
Non so che cosa sia successo – continua il sindaco – per ora comunicazioni ufficiali non ne abbiamo ricevute, né in un senso, né nell’altro: nessuno ci ha chiesto i permessi per la realizzazione delle luminarie, ma nessuno ci ha nemmeno detto che non si faranno. Nei prossimi giorni sentirò Don Walter, il parroco, per avere qualche informazione in più”.
E Don Walter la comunicazione ufficiale la dà: “No, niente luci quest’anno. Lino Betti era un po’ il regista di tutta l’iniziativa e quest’anno lui ci ha detto che non aveva intenzione di impegnarsi nel progetto. Da soli non abbiamo la forza per allestire tutto il paese e poi la sua casa era il punto di forza.
Siamo tutti amareggiati, ma non possiamo che prendere atto della sua decisione, dettata, crediamo, da qualche problema legato al numero di persone giunte lo scorso anno a Leggiuno”.
Non tutti in paese pare fossero felici dell’invasione di “curiosi”: auto parcheggiate un po’ ovunque e gente che entrava nei cortili privati.
Di una cosa però Betti è certo: l’anno prossimo la sua casa, almeno quella, tornerà ad accendersi.
“Quest’anno è andata così. Ma cosa faccio a casa mia lo decido io, e il prossimo Natale rimetterò le lucine sulla casa e in giardino. E’ la mia passione e non ci rinuncio”
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