Horrorjobmetis: Varese disastrosa, fischiata e battuta da Caserta
Esordio imbarazzante in campionato per i biancorossi che segnano appena 51 punti in casa contro la Pasta Reggia priva del play titolare. Non basta qualche lampo, la gente si arrabbia

Fischiati in casa alla prima giornata, dopo aver segnato la miseria di 51 punti con 29% al tiro complessivo, dopo aver concesso 53 rimbalzi agli ospiti (privi del play e, teoricamente, miglior giocatore) e aver avuto quattro punti totali dal trio americano Galloway-Davies-Thompson. Difficile, onestamente, pensare di poter vedere di peggio nel giorno dell’esordio in campionato della nuova Openjobmetis, battuta in casa 51-58 da Caserta senza mai dare realmente l’impressione di trovare il bandolo della matassa.
Lascia piuttosto sconcertati la prova degli uomini di Moretti, che nonostante quelle cifre hanno avuto la possibilità di vincere, ma – altro dato negativo – non hanno praticamente mai sfruttato quei possessi che avrebbero potuto cambiare l’inerzia di una gara nata male e finita peggio. Non a caso Varese ha compiuto un unico sorpasso in tutti i 40′ (con Wayns), cileccando ogni pallone utile a nuovi riagganci. E Wayns, con tutti i limiti palesati, ha comunque lasciato qualche segno su una partita in cui sono molte le nomination per il peggiore in campo. Titolo che va a manbassa a Davies e Thompson, che non sono più ragazzini ma che hanno messo insieme 40′ di orrori anche difficili da narrare.
Moretti, del quale abbiamo grande stima e rispetto, ha provato a trovare nel dopo gara le cause di tanta pochezza, sottolineando come i problemi fisici di Wayns e Galloway, guardie titolari, siano troppo pesanti da sopportare (sono importanti come il pane e il prosciutto in un panino al prosciutto) per una squadra completamente nuova. Vero, ma di falle la barca biancorossa ne ha mostrate altre: i già citati “spettatori non paganti” Thompson e Davies, certe scelte illogiche di Galloway in attacco, tante azioni abortite sul nascere tra errori di posizionamento e spaziatura, diverse azioni arrivate a 24” senza idee. Insomma di problemi se ne sono visti a bizzeffe, dal primo al 40′ e la cosa lascia preoccupazioni per il futuro prossimo. I muri del palazzetto intanto lasciano trapelare un contatto con Kuba Diawara che sta provando a strappare un contratto a Memphis: non andasse bene, è una soluzione da non escludere.
COLPO D’OCCHIO – Non c’è il pienone a Masnago per questo esordio di Serie A, anche se il buon numero di abbonati consente un discreto riempimento delle tribune. Nulla di particolare da segnalare per il resto, salvo che in tutta la gente incontrata prima del via era palpabile la voglia di cominciare a rivedere basket sotto la volta del PalaWhirlpool.
PALLA A DUE – Caserta deve rinunciare a Peyton Siva, il playmaker titolare molto atteso in questa stagione: è lui l’unico assente visto che la Openjobmetis ha recuperato tutti i giocatori nonostante gli acciacchi dell’ultimo periodo. Per quello, tra l’altro, Galloway inizia in panchina lasciando a Cavaliero il quintetto titolare.

LA PARTITA – Fin dai primi minuti i punti interrogativi abbondano, osservando i “fumetti” sopra le teste della gente presente al palazzetto. Varese ci mette 5’46” per produrre i primi punti (due liberi di Wayns) quando Caserta è già a quota 9, ma per fortuna riesce a rimettersi in scia grazie a qualche lampo di Faye. Non basta, perché il primo parziale è un freddo 8-12, e pure il secondo quarto non accende il tabellino: la Pasta Reggia sta avanti sempre, toccando il +8 al quarto d’ora e restando avanti 23-27 alla pausa lunga, con Varese che fatica in modo impressionante ad attaccare senza mai avere segnato da 3.
Dopo l’intervallo Wayns accende più volte il motore, e infatti le sue folate in area (e una rarissima tripla) permettono alla Openjobmetis di agganciarsi agli avversari (36-36 al 30′), ma parliamo pur sempre di punteggi bassissimi.
IL FINALE – Lo stesso play dà l’unico vantaggio ai biancorossi con un gioco da tre punti a inizio ripresa, ma subito dopo Faye pasticcia il possibile +3 mentre dalla parte opposta tocca a Bobby Jones cambiare la storia della serata. L’ex capitano di Roma infila tre bombe nei minuti in cui Varese ha fuori Wayns e Galloway su cyclette e tapis roulant per tenere caldi i muscoli. Gli ultimi assalti della Openjobmetis sono arruffati, salvo un paio di iniziative di Shepherd, e quando Thompson ammacca il ferro per la settima volta dall’arco (su sette tentativi) fallendo il tiro del -2, sulla partita cala il sipario. E dal “loggione” piovono fischi impietosi, ma comprensibili: un esordio del genere era davvero fuori programma, al netto dei campanelli d’allarme dei giorni scorsi.
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Grande amarezza. L’impressione è che la squadra sia stata costruita male ma proprio male! Difficile salvare qualcuno. Tralasciando i 2 USA addirittura deleteri anche Wayns, che dovrebbe essere il migliore, pecca di ball handling e visione di gioco. Insomma non pare un play. Gli altri più o meno brocchi. E per l’ennesimo anno neppure l’ombra di un pivot o di qualcosa che vi rassomigli. Mha…
Mah….