I rapporti tra Mantovani e i dirigenti della sanità
Dall'inchiesta Entourage, che ha portato al suo arresto per corruzione, concussione e turbativa d'asta, emerge la sudditanza dei dirigenti di alcune realtà sanitarie nei confronti del politico
«Il “capo” mi sta girando due lavori». Il capo è Mario Mantovani e a proferire queste parole è l’architetto Gianluca Parotti, amico di infanzia dell’ex-assessore alla sanità di Regione Lombardia e professionista di riferimento per le progettazioni delle società collegate all’ex-senatore forzista. Entrambi sono al centro dell’inchiesta “Entourage” che ha portato all’arresto dello stesso Mantovani (insieme a Giacomo Di Capua e Angelo Bianchi) nella mattinata di ieri, martedì, da parte della Guardia di Finanza su ordine della Procura di Milano.
Dietro questa intercettazione si apre uno squarcio sulla gestione degli appalti nella sanità pubblica da parte del politico arconatese che, approfittando del suo potere politico, condiziona l’affidamento di alcuni lavori di progettazione all’interno di diverse strutture ospedaliere a capo delle quali vi sono persone di fiducia dello stesso Mantovani o dell’area politica di riferimento.
E’ il caso dell’affidamento della progettazione del Pronto Soccorso dell’ospedale di Magenta nel 2014, un incarico che Mantovani vuole affidare a tutti i costi a Parotti che ha sempre un conto aperto con il suo amico grazie alla miriade di lavori effettuati alle società riconducibili a Mantovani negli anni e pagati a prezzi decisamente inferiori a quelli di mercato.
Per farlo Mantovani non si risparmia e preme sul direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Legnano Carla Dotti (non indagata) affinchè l’incarico venga assegnato al suo professionista di riferimento. Da un’intercettazione emerge che Mantovani invita presso la sua abitazione di Arconate la stessa Dotti per un “caffè” durante il quale gli inquirenti sono convinti che l’allora assessore abbia convinto la dirigente a favorire Parotti per quel lavoro che non verrà svolto per problemi indipendenti dalla volontà di Mantovani.
La stessa dirigente ha precisato, a margine di una conferenza stampa questa mattina (mercoledì), che «alla gara che è stata indetta successivamente hanno partecipato 16 studi e tra questi non risulta il nome dell’architetto in questione e che tutto si è svolto con la massima trasparenza».
Stessa situazione si registra con il direttore dell’Asl 1 Giorgio Scivoletto che risulta indagato per essere intervenuto a gara in corso sull’affidamento del servizio di trasporto dei dializzati nel 2013, bloccando la procedura e favorendo le associazioni che lo avevano gestito fino a quel momento e non in grado di partecipare al bando. In questo caso la subalternità di Scivoletto ai voleri di Mantovani sembra essere totale al punto che in un sms intercettato e agli atti dell’inchiesta il dirigente definisce Mantovani “maestro di vita”.
Stesso comportamento da parte del direttore dell’Azienda Ospedaliera di Pavia, Daniela Troiano, anche lei chiamata a favorire Gianluca Parotti per alcune progettazioni negli ospedali di Vigevano, Voghera e Casorate Primo nel 2013 oltre che ad assumere (almeno in un caso) una persona indicata dallo stesso Mantovani. Negli scambi di sms con l’allora assessore la Troiano non risparmia i complimenti all’assessore per alcuni articoli di giornale che lo riguardano e non perde occasione per ribadire la sua gratitudine nei suoi confronti partecipando anche ad appuntamenti pubblici legati al partito politico di Mantovani.
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