La Lega: “C’è chi usa le comunicazioni per attaccare l’amministrazione”
Il carroccio critica l'atteggiamento emerso nei primi consigli comunali dell'amministrazione Tarantino-bis
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa della Lega Nord, che critica l’operato dei consiglieri che nell’ultima seduta, in particolare sulla fase iniziale del consiglio, quella delle comunicazioni e delle interrogazioni a risposta immediata
L’ultimo Consiglio Comunale, il primo dopo le vacanze estive, si è focalizzato su tematiche territoriali e scolastiche, nonché sulla nomina delle nuove commissioni permanenti e consultive, come da ordine del giorno. Sorprendentemente è stata anche l’occasione per qualche consigliere comunale di parlare di tutto e successivamente scrivere di tutto, cercando di distorcere e deformare la realtà solo per mera propaganda politica.
Se da una parte è apprezzabile la presenza e l’attenzione verso il territorio e la voglia di risposte immediate e/o in tempi brevi, dall’altra è impensabile e fuori luogo utilizzare il Consiglio Comunale come un gioco a quiz dove il Sindaco e la Giunta Comunale vengano subissati di domande su ogni tematica al di fuori di dall’ordine del giorno, pretendendo risposte immediate e precise ad ognuna di queste domande. Per di più tali domande sono state poste durante il tempo messo a disposizioni per le comunicazioni di carattere generale da parte dei vari gruppi consigliari.
La partecipazione civica e politica, nell’interesse della collettività, in uno stato libero e democratico, è sempre disciplinata da regole e regolamenti che permettono a qualsiasi consigliere e concittadino di poter accedere alla struttura pubblica per richiedere documenti, informazioni e quanto di simile. Cosa che la Lega Nord negli anni in cui ha governato Samarate ha sempre garantito, cercando al meglio di sburocratizzare e semplificare, facilitando il più possibile l’accesso dei cittadini alla macchina amministrativa. La politica locale e la vita amministrativa comunale, seppur nelle sue forme e sfaccettature, si fonda su delle regole note, visibili e rintracciabili, che disciplinano la partecipazione della collettività, delle forze politiche ed i loro componenti scelti dalla cittadinanza con libere elezioni.
L’assemblea consiliare, comunemente chiamata Consiglio Comunale, è disciplinata da regole scritte che determinano lo svolgimento del dibattimento, di cui il Presidente del Consiglio Comunale è persona eletta dal consiglio a garanzia del rispetto delle regole. Anche la richiesta di accesso e visione degli atti pubblici è disciplinata da apposito regolamento, sia che esso sia richiesto da un consigliere o da un cittadino.
E’ chiaro ed evidente a tutti che le discussioni che ne conseguono ed il relativo comportamento dei consiglieri sono disciplinati dal regolamento e dal buon senso, nonché da una buona dose di umiltà e rispetto reciproco, mai venuto meno negli ultimi trent’anni, in maniera da non trasformare l’assemblea in un bar dello sport dove ognuno a piacimento interviene difendendo le proprie ragioni con il principio che chi parla più a lungo automaticamente si prende la ragione.
Non a caso, ad inizio consiglio l’art. 39 concede la facoltà al Presidente di dare la parola ai gruppi consiliari per brevi comunicazioni, celebrazione di eventi, commemorazione di persone; da qui invece ogni pretesto è buono per ammorbare l’assemblea con argomentazioni che nulla hanno a che vedere con gli argomenti in discussione. Ma forse per i seguaci e i paladini dell’anti politica che tanto chiedono di rispettare le regole, l’assemblea consiliare diventa il megafono mediatico, il palcoscenico dove dar mostra di sé, spesso con sicumera e arroganza.
E’ del tutto evidente che il punto riguardante le comunicazioni è scusa per attaccare o polemizzare e decretare sentenze sommarie prive di fondamento, oltre al fatto che anche su richieste di carattere generale, non è necessario aspettare la sera del consiglio comunale per fare domande ed ottenere risposte. E’ sufficiente rivolgersi agli uffici competenti, i quali non si sottraggono ai loro compiti e ai loro doveri verso i consiglieri comunali. Semmai è un dovere di ogni consigliere frequentare gli uffici a garanzia di indirizzo e controllo sugli atti, il tutto nell’interesse vero verso la collettività, che il più delle volte è infinitamente distante dagli interessi di qualche esponente politico, presente o assente, nuovo o vecchio che sia.
Crediamo che questo sia solo un modo per gettare fango su una amministrazione che fin da subito ha cominciato a lavorare sodo, con un’ottima collaborazione interna. Detto questo, gradiremmo che certi esponenti della minoranza evitassero di strumentalizzare ogni intervento di assessori e consiglieri di maggioranza per i propri fini di propaganda politica per avere qualche minuto di notorietà sui giornali fin qui tanto disprezzati dagli stessi.
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