Mancano medici: gli ospedali di Luino e Cuasso in difficoltà

Non ci sono specialisti che garantiscano le guardie notturne a Cuasso mentre a Luino è chirurgia a dover sospendere le urgenze notturne. Una situazione complicata come racconta il direttore sanitario Avanzi

mamtovani a cuasso

Mancano gli specialisti e la norma europea rischia di far saltare il servizio di assistenza sanitaria. Dal 24 novembre scorso, la normativa europea impone di far rispettare al personale medico e infermieristico delle strutture ospedaliere pubbliche riposi di 11 ore tra un turno e l’altro. Una rivoluzione che mette in crisi molte unità operative, il cui personale risicato,  operava spesso grazie ai turni più ravvicinati.

È il caso dell’ospedale di Cuasso dove non si trovano medici che possano garantire la sorveglianza notturna: « Abbiamo emesso un bando per l’assunzione di alcuni specialisti ma si è presentato solo un medico – rivela il dottor Gianluca Avanzi, direttore sanitario dell’azienda ospedaliera varesina – Purtroppo non basta. Per il mese di dicembre riusciremo comunque a garantire il servizio in qualche modo ma da gennaio, dovremo cercare altro personale. Magari faremo un nuovo bando, questa volta aperto anche ai neo laureati».

E se per Cuasso è la notte a creare problemi, a Luino il problema è  serio perchè riguarda la chirurgia. Il reparto non ha personale a sufficienza per garantire le turnazioni. Il bando per assumere altri specialisti ha ottenuto una sola candidatura: « Da inizio anno, tra dimissioni e aspettative siamo sotto organico di 5 medici – spiega il direttore sanitario – Il problema è che non si trovano specialisti. La richiesta è decisamente elevata per cui le scelte individuali sono sempre per i posti più centrali o prestigiosi. La periferia viene spesso snobbata». Per assicurare comunque il livello adeguato di assistenza, la direzione ha deciso che tutti i casi di urgenza notturni verranno smistati su Varese e Cittiglio: « Stiamo parlando di numeri veramente bassi, circa una quindicina, a fronte degli 875 di Varese. Il punto è che noi non possiamo sguarnire il presidio che risponde maggiormente alle richieste: non ne facciamo una questione di stabile ma di domanda. Se i residenti del Verbano si rivolgono al Circolo, io devo sostenere quell’ospedale. Lo scorso anno degli 875 casi urgenti, 255 erano relativi al Verbano».

Luino è in grave sofferenza per la chirurgia, ma anche altre specialità sono al limite: ortopedia, medicina, radiologia. I bandi vengono fatti per reperire nuovo personale medico ma spesso vanno deserti oppure chi prende servizio si dimette poco dopo:  i problemi maggiori si registrano per fisiatria, pneumologia, medicina, anestesia, cardiologia, psichiatria, anatomia

A impensierire non sono tanto le attività ambulatoriali, ma il pronto soccorso e le guardie per la degenza: in mancanza di risorse occorre accorpare.

Sembra essere risolta, invece, la questione dei 30 letti subacuti che apriranno entro Natale: gli infermieri saranno esterni, appartenenti a una cooperativa piemontese, mentre ci saranno tre medici dedicati più una copertura dipartimentale che coinvolgerà tutte le altre specialità.

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 27 Novembre 2015
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