Ceriani: “Create un grande polo per la ricerca farmaceutica”
Il sindaco di Origgio chiede a Sanofi, Novartis e Formenti di costituire un tavolo per la ricerca e l'innovazione del settore farmaceutico
Creare un grande polo per la ricerca farmaceutica e l’innovazione produttiva sul territorio varesino costituito dai tre big del settore: Sanofi, Novartis e Farmaceutici Formenti spa. La proposta è del sindaco di Origgio in prima fila nella sala conferenze di Sanofi durante la giornata a porte aperte promossa dal gruppo farmaceutico. Mario Ceriani (al centro nella foto) ha provato dunque ad alzare l’asticella quasi a voler “blindare” la presenza della multinazionale, famosa per la produzione di maalox ed enterogermina, nel momento di uscita dalla crisi economica.
In realtà la Sanofi fa già molta ricerca clinica investendo oltre 7 milioni di euro l’anno, ma la proposta di Ceriani ha incontrato il favore dei colleghi amministratori dei comuni di Saronno e Cerro Maggiore. «Solo 5 anni fa – ha aggiunto Alessandro Fagioli (a destra nella foto), primo cittadino di Saronno – qui era in atto una ristrutturazione per la produzione del maalox e a rischio c’erano oltre 130 posti di lavoro. I programmi presentati da Sanofi oggi sono interessanti e i numeri relativi al contributo economico e sociale di questo gruppo sul territorio locale e nazionale sono notevoli. Se però di quei 17 milioni di euro pagati in tasse dall’azienda quota parte potesse rimanere sul territorio, Ceriani potrebbe fare grandi cose, compreso un tavolo permanente per la ricerca».
«È una proposta interessante – ha detto Roberto Di Domenico, direttore dello stabilimento di Origgio -. Oggi abbiamo posto le basi per rinsaldare il rapporto tra il territorio e la Sanofi e la proposta fatta è interessante e ha molto senso un po’ per l’evoluzione storica di questo stabilimento ma anche perché credo che questo comparto così ricco di competenze manifatturiere abbia bisogno proprio di questo per il rilancio. Nel farmaceutico noi vogliamo essere un polo di eccellenza per la produzione di probiotici, un settore dove si sta facendo molta ricerca qualificata. Credo che noi possiamo contribuire a tutto questo con il nostro apporto».
I dirigenti di Sanofi hanno detto senza mezzi termini che non è sempre facile convincere la casa madre che l’Italia nonostante tutto rimane un paese dove vale la pena investire. Il fatto che sul territorio esista una filiera e una tradizione consolidata nel settore aiuta ma non basta. «La burocrazia è certamente il problema più serio – ha commentato Enrico Croci (a sinistra nella foto), assessore all’Urbanistica di Cerro -. Vorrei ricordare la vicenda Ikea nel nostro comune e anche il tempo e le occasioni perse».
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