Defibrillatore, si va verso la proroga di sei mesi
Viste le tante difficoltà delle piccole società, la nuova scadenza potrebbe essere il 1 luglio 2016. Caccianiga: «Ci sono problemi, serve più tempo»
Il tema defibrillatore continua a far discutere. Il 20 gennaio prossimo, infatti, dovrebbe essere il giorno della scadenza che obbligherà le società dilettantistiche – quelle professionistiche sono già attrezzate per legge dal luglio 2013 – a munirsi di un defibrillatore durante le ore di attività, che fossero allenamenti o partite, di bambini o adulti.
Le difficoltà però incontrate dalle società, in particolare le più piccole, dovrebbero portare a una proroga di altri sei mesi all’obbligo, come previsto dal decreto Balduzzi.
La nuova scadenza sarebbe quindi il 1 luglio 2016 considerando che per i dilettanti era già stata data una deroga di 30 mesi, con il termine ultimo fissato per il 20 gennaio 2016.
Le problematiche però sono diverse, come riscontrato anche a Varese, soprattutto per quelle attività molto piccole, che non possono farsi carico della spesa d’acquisto per un defibrillatore e che rischiano ora di chiudere.
I problemi nascono anche delle direttive regionali: alcune regioni hanno adottato il criterio di un defibrillatore per ogni società sportiva, altre invece prevedono una dotazione solo per gli impianti sportivi e obbligano le società che li utilizzano a garantire la presenza di operatori formati. In Lombardia sono le società che devono mettere a disposizione il macchinario medico, facendosi anche carico della formazione dei propri tesserati, accompagnatori o allenatori.
La situazione continua a non essere chiara e molto probabilmente anche i sei mesi di proroga non aiuteranno a colmare le lacune che, più delle società, nascono dalle direttive.
Ad analizzare la situazione è Marco Caccianiga, presidente del Coni di Varese: «L’Italia è così: ci facciamo prendere dal sacro fuoco dell’ideologia. Le piccole società hanno problemi economici e non possono permettersi di comprare i defibrillatori, rischiando così di cessare l’attività. Il Coni Nazionale ha stretto una convenzione con la Federazione Nazionale Medici Sportivi per avviare i corsi di formazione, ma serve più tempo, regole migliori, anche per la scuola (al momento non c’è l’obbligo defibrillatori negli orari di educazione fisica a scuola, ndr), anche se è ovvio che questi macchinari medici siano indispensabili».
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