La mamma di Lidia: “Abbiamo atteso 30 anni”
Paola Macchi, la madre della studentessa uccisa nel gennaio 1987, dice anche di non ricordare Stefano Binda: "Non frequentava la nostra casa". Domenica 17 gennaio è prevista una messa in suffragio di Lidia al Molina, dove è ricoverato il padre Giorgio

«Sono trenta anni che aspettiamo, finalmente si fa luce sull’omicidio di Lidia», commenta Paola Macchi, la madre di Lidia, la studentessa di Legge alla Statale di Milano, uccisa con 29 coltellate il 7 gennaio 1987 a Cittiglio, intervistata da Radiouno Rai.
«La procura di Milano ha lavorato in silenzio, ma ha lavorato sodo», aggiunge la donna. Rigurado a Stefano Binda, ex compagno di liceo della vittima, finito in manette con l’accusa di omicidio, la mamma della giovane dice di averlo visto poche volte in passato e che non frequentava la figlia e la loro casa.
Domenica 17 gennaio, alle 17, alla Fondazione Molina – dove è ricoverato il padre di Lidia Macchi, Giorgio – è stata fissata una messa in suffragio di Lidia. Una messa che con la notizia di oggi potrebbe avere un significato ancora maggiore per chi ha aspettato così tanto per avere un colpevole.
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