L’ANPI ricorda Carletto Ferrari
Cerimonia partecipata in ricordo del partigiano ucciso nel 1945. La volontà dell’Associazione è che sempre più giovani partecipino e condividano i valori della Resistenza
Carletto Ferrari aveva 32 anni quando venne ucciso a pochi metri dai Miogni di Varese. Era l’11 gennaio 1945. Il racconto drammatico di quei momenti fu ricostruito da un ragazzo poco più che ventenne, Filippo Conti, che probabilmente nel tentativo di aver salva la vita, confessò d’aver partecipato all’assassinio dell’ex- tenente degli alpini, figlio di una famiglia dell’alta borghesia livornese, presidente del Comitato di Liberazione Nazionale di Varese attivo nel gruppo dei partigiani della Val D’Intelvi.
Conti lo aveva messo per iscritto su un foglio d’appunti facendo i nomi di coloro che avevano partecipato e del mandante. Il biglietto diceva: “Noi sottoscritti Filippo Conti, Innocente Cappelletti e Cataldo Mignona dichiariamo che, dopo aver avuto l’ordine dal capitano Triulzi di ammazzare Carletto Ferrari, abbiamo eseguito l’ordine, sparando una raffica di mitra per ciascuno al petto di Carletto Ferrari” (come ricostruisce Franco Giannantoni).
Questa mattina al cimitero di Bizzozero commossa e partecipata la cerimonia che ha ricordato il partigiano: “La cosa importante da ricordare – ha affermato Margherita Giromini presidente di ANPI Varese – è che la Resistenza è stato un movimento di giovani. Noi oggi, vorremmo rivolgerci sempre di più a loro e lasciare il testimone a coloro che costruiranno il futuro”.
Il Sindaco Attilio Fontana ha ricordato l’importanza di continuare a ricordare il sacrificio di coloro che hanno dato la vita per la nostra libertà.
Carletto Ferrari era nel mirino dei fascisti “per aver distrutto con altri il 26 luglio 1943 il Gruppo Rionale “Mussolini” di Varese” e per questo condannato nel 1944 in contumacia dal Tribunale Straordinario Provinciale a nove anni di carcere.
In uno scontro a fuoco qualche mese dopo la condanna fu inoltre accusato del delitto del vice brigadiere Giuseppe Silvino e costretto a rifugiarsi nel Comasco dove, del tutto sconosciuto, avrebbe potuto continuare la lotta per la Resistenza.
Le iniziative dell’ANPI proseguono con lo spettacolo teatrale al Nuovo in occasione della Giornata della Memoria il 27 gennaio, una cerimonia per ricordare Calogero Marrone e un concorso destinato agli studenti delle scuole superiori con elaborati sulla Resistenza che saranno letti nella cerimonia del 25 Aprile.
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