Malore a scuola per la droga, 4 arresti

Dopo uno svenimento la preside scopre che un 16 assume stupefacenti: i pusher che hanno venduto la sostanza allo studente e ad altri, sono stati colpiti da un'ordinanza. Tutti minorenni

carabinieri varese

Un ragazzo di 16 anni ha un malore a scuola: lo raccolgono compagni e professori, ha le pupille dilatate e viene soccorso da un’ambulanza. Accade subito dopo il week end di halloween, all’Isis Keynes di Gazzada, e per la preside il fatto è allarmante, tanto da chiamare i carabinieri. E’ nata così l’indagine che ha portato all’arresto di 4 minorenni tra i 15 e i 17 anni, pusher di medio calibro, fornitori di hashish e marijuana ai ragazzini.

(nella foto, da sinistra: luogotetente Ivo Arriu, capitano Gerardina Corona, maresciallo Annachiara Lerede)

E’ stato infatti uno di loro a fornire la droga al giovane studente che ha avuto il malore a scuola, in un week end di stravizi.

Il giovane forse fuma anche nei bagni, ma non è chiaro. Fatto sta che i carabinieri vengono subito informati dalla dirigente: la docente indica i luoghi in cui si sospetta che ci si passi la droga, di mano in mano, davanti all’istituto. Il resto viene fatto con una indagine tradizionale. I militari iniziano a pedinare alcuni ragazzi individuati come possibili pusher. Seguendo questa traccia e facendo il percorso della droga a ritroso, identificano i 4 ragazzi che sono i punti di riferimento dello spaccio in vari luoghi della provincia: con guadagni fino a 200 euro al giorno.

I carabinieri hanno eseguito stamattina un’ordinanza richiesta dalla procura dei minori di Milano che ha portato alla detenzione dei 4 in comunità di recupero, mentre 8 minorenni sono stati denunciati a loro volta per la vendita di droga, e infine 22 ragazzini sono stati segnalati come assuntori. 11 perquisizioni hanno permesso di trovare alcuni quantitativi di marijuana, hashish, oggetti per il taglio e confezionamento, e anche 4 munizioni da guerra.

Abbastanza semplice il linguaggio per le cessioni: “Vuoi venire a pranzo oggi?” significava “vuoi comprare della droga”? Sono stati ascoltati 50 testimoni, mentre alcuni genitori degli indagati hanno difeso i figli: “Hanno detto che farsi una canna non è grave e può essere anche curativo” racconta il capitano Gerardina Corona, comandante della compagnia dei carabinieri di Varese.

Lo spaccio avveniva anche in prossimità di palestre e oratori.

I luoghi controllati sono scuole di Varese, Gazzada Schianno a Tradate ma anche strade in prossimità di oratori a Castiglione Olona, Gornate Olona e Castelseprio. E i dintorni di una palestra a Gornate Olona. Gli arrestati sono incensurati, tutti italiani. L’inchiesta è stata condotta dalla stazione dei carabinieri di Azzate guidata dal luogotenente Ivo Arriu e dal maresciallo Annachiara Lerede.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 19 Febbraio 2016
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Commenti

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  1. UnoAcaso
    Scritto da UnoAcaso

    Non si dilatano le pupille per marijuana o hashish, al giorno d’oggi i ragazzini invasati dalla tv spacciano finta cocaina, mix di psicofarmaci e quant’altro tutto per “essere” fighi. Cè qualcosa di più sotto, ma i regazzini non vi diranno mai la verità, e pur di non finire al sert perchè pippano merda diranno che è colpa del fumo.Chi si ricorda di quel ragazzo morto per aver inalato marijuana tagliata con il vetro sbriciolato?

  2. Avatar
    Scritto da Felice

    “mentre alcuni genitori degli indagati hanno difeso i figli”

    Purtroppo tutti possono avere rapporti sessuali e fare figli. Meno male che la minaccia alla società e alla famiglia sono le unioni civili e gli omosessuali.

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