Sottopasso di Sant’Anna, il quartiere boccia il nuovo progetto

Nella serata di presentazione del nuovo sottopasso il quartiere ha bocciato la proposta. L'assessore Paola Reguzzoni: "Entro marzo vi portiamo una nuova proposta"

paola reguzzoni

Avrebbe dovuto semplicemente spiegare il progetto al quartiere, mostre che dopo 30 anni finalmente il sottopasso si sarebbe fatto e spiegare che i primi cantieri sarebbero partiti all’inizio del 2017. Ma per l’assessore Paola Reguzzoni la presentazione del piano per il collegamento diretto del quartiere con il Sempione, passando al di sotto della ferrovia, è stato molto più difficile.

«Noi non vogliamo questo, non chiediamo questo e soprattutto non vogliamo un mostro come le passerelle sui Cinque Ponti» dicono quasi tutti i 50 residente del villaggio Sant’Anna che si sono presentati alla serata. Il ragionamento è semplice: «se per accorciare di 200 metri la strada per andare in centro o all’ospedale dobbiamo prenderci una strada che verrà percorsa da migliaia di camion e auto ogni giorno, preferiamo lasciar stare». Un ragionamento che si affianca al senso di assedio che vivono gli abitanti del quartiere stretti in un lembo di terra chiuso da Hupac, ferrovia, superstrada centri commerciali e MalpensaFiere e che si associa alla preoccupazione che, una volta realizzata una strada di grande scorrimento, capannoni e centri commerciali possano arrivare direttamente nel quartiere.

Addio al progetto, quindi? Non esattamente. Un collegamento non viene rifiutato, vengono solo chieste (molte) modifiche: non più una strada ad alto scorrimento, non più un nuovo tracciato che attraversa campi e prati ma piuttosto un sottopasso di quartiere, vietato ai camion e molto più accessibile a biciclette e pedoni. Una modifica non così facile da mettere in pratica.

L’intero progetto costa infatti 6 milioni di euro e la metà è stata finanziata dal governo per realizzare il solo passaggio sotto la ferrovia: «andare a modificare quell’intervento -spiega l’assessore- potrebbe farci perdere il finanziamento». Quindi, tenuto conto che quella parte deve rimanere così com’è, Paola Reguzzoni si è impegnata a presentare un nuovo progetto entro marzo che vada a modificare la parte progettata dal comune, inglobandola di fatto dal quartiere. Una sfida non certo facile che dovrà far coesistere le esigenze di tranquillità di centinaia di famiglie alla necessità di alleggerire il traffico in via per Cassano. Il tutto durante la campagna elettorale.

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 17 Febbraio 2016
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