Una via per le vittime del terrorismo. “Sì, ma aggiungete anche Laura Prati”

Il consiglio comunale discute una mozione per le vittime del terrore, il consigliere "pratiano" vuole inserire anche la prima cittadina uccisa, la giunta ritiene la proposta fuori contesto. Ennesimo scontro sulla memoria della sindaca

laura prati cardano al campo comune milano

Sull’intitolazione di una piazza o di una via alla sindaca Laura Prati si accende una nuova polemica a Cardano al Campo. Nuova non perché sul nome della sindaca ci siano divergenze (anzi: è evocata frequentemente in varie iniziative) ma perché lo scenario politico cardanese è sempre in costante fermento. E dove alle polemiche tra centrosinistra e centrodestra si aggiungono spesso schermaglie che agitano le acque dentro alle file dei progressisti.

Comunque: da qualche tempo a Cardano si discute di intitolare nuovi spazi urbani alle vittime del terrorismo. In principio era la mozione di Forza Italia per Valeria Solesin, la stessa presentata in molti Comuni della zona (è recente l’intitolazione alla giovane del piazzale del Maga a Gallarate, approvata dal consiglio comunale): a Cardano si è preferito cercare un accordo più ampio su una via “alle vittime del terrorismo”. Tutti d’accordo? Sì, non fosse che nel frattempo nel dibattito è entrata una nuova richiesta: quella presentata dal consigliere comunale Nicola Del Vecchio (eletto con Cardano Vive in quota IdV, ma oggi critico con la maggioranza). Del Vecchio ha chiesto che la mozione fosse integrata «con una premessa che esprima l’impegno di questa Amministrazione Comunale di intitolare, prioritariamente, uno spazio pubblico simbolico della Città alla “Sindaca Laura Prati”».

Il primo passaggio in consiglio comunale si è concluso con un rinvio e qualche accusa a mezza voce, da parte di Del Vecchio, sulla giunta che non sarebbe abbastanza “pratiana”, avendo frenato nell’associare. Motivo per cui oggi la maggioranza di Cardano Vive ha provato a spegnere il fuoco delle polemiche di quello che viene definito «un nuovissimo caso mediatico»: «nessuno di noi avrebbe rigettato una mozione per la memoria e il ricordo della Sindaca Laura Prati» hanno detto gli esponenti della maggioranza. Ricordando che la mozione originale parlava delle vittime del terrorismo: «Inserire le poche righe proposte dal Consigliere, oltre alle prescrizioni del regolamento del Consiglio Comunale, avrebbe avuto l’evidente e negativo risultato di svilire entrambi gli intenti, benché condivisibili».

Cardano Vive ricorda poi che l’idea di una dedicazione di spazi per Laura Prati è di vecchia data: «Già nel 2013, come molti ricorderanno, l’allora Giunta in carica aveva fatto richiesta al Prefetto per l’intitolazione della Sala Consiliare -identificata in una sala che avrebbe dominato dall’alto la piazza centrale – alla Sindaca Laura Prati ottenendo risposta positiva nonostante non fossero passati i canonici dieci anni dalla scomparsa, bensì solo pochi mesi». Non manca un caustico riferimento al clima che sulla vicenda si è creato: «Laura Prati non la si ricorda citandola una tantum con fini strumentali o per avere un titolo sul giornale. Laura la ricorda chi, giornalmente, si adopera per la nostra Città portando avanti le politiche di centro-sinistra con lei avviate e condivise». Ma – conclude la maggioranza – «senza arrogarci il diritto di farlo in nome di Laura».

C’è da credere, però, che lo scontro non finirà qui: perché la memoria di Laura Prati sembra essere diventata al contempo un campo di battaglia e una bandiera identitaria sotto cui militare e da rivendicare, per cui è ormai nel gergo anche l’aggettivo “pratiano”. Una forma di appartenenza che scavalca quella dei partiti, ma che ha confini labili e mutevoli: rivendicano la continuità alcuni dei membri di giunta (anche prima e al di sopra dell’appartenenza ai partiti) e la rivendica anche chi la giunta e la maggioranza ha lasciato (tra i critici c’è Del Vecchio, ma c’è anche l’ex assessore di SEL Enrico Pozzi). È intorno a questo concetto che sembra ruotare la competizione interna al centrosinistra cardanese, è prevedibile che le schermaglie si riproporranno

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 24 Febbraio 2016
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