Framax, dalla macchina da cucire al laser
Monica Martarello racconta il suo doppio ruolo di imprenditrice e creativa sia per Framax che per Asmoni, entrambe di Besnate, aziende tessili specializzate nelle lavorazioni al laser
«Tra una lavorazione e l’altra mi capita spesso di disegnare un nuovo accessorio o le linee per un nuovo abito. Sono fatta così, non mi fermo mai». Monica Martarello racconta il suo doppio ruolo di imprenditrice e creativa sia per Framax che per Asmoni, entrambe di Besnate, aziende tessili specializzate nelle lavorazioni al laser che, proprio in quest ultimo anno, sta lanciando un suo brand di accessori ed abbigliamento Made in Italy: Asmoni.
Signora Martarello perché avete deciso di specializzarvi nelle lavorazioni con il laser?
«Il laser mi affascinava molto. Si adattava a quello che volevamo fare. Così nel 2006 abbiamo deciso di investire in questa tecnologia e di aprire una nostra azienda per proporci sul mercato. È così che, dopo anni di lavoro nel settore dell intimo, abbiamo incrementato il nostro pacchetto clienti».
A quali settori vi rivolgete?
«Oggi serviamo i più settori: dall’arredamento, all’Automotive, dalla nautica all’abbigliamento. Lavoriamo materiali diversi come la seta, la pelle, l’Alcantara, il cotone, il jeans, il poliestere…La precisione e la qualità sono il nostro marchio di fabbrica, abbiamo una tecnologia che garantisce una precisione assoluta da cimosa a cimosa».
Quindi come nel caso della tintoria filati Maino della prima puntata di questa serie, anche per voi è stato indispensabile innovare?
«Per fare certe lavorazioni sì. Noi non ci siamo limitati a investire, abbiamo modificato le macchine in funzione delle esigenze della nostra clientela. È anche grazie a questo che oggi stiamo ottenendo dei riscontri nell’arredamento e nel settore dell’abbigliamento. Purtroppo la concorrenza estera ci penalizza, ma aver voluto investire in precisione e qualità ci premia».
Avete anche un brevetto, di che si tratta?
«Abbiamo brevettato un sistema per firmare la passamaneria, cioè le spalline dei capi di intimo, in modo estremamente preciso».
Dal brevetto al brand. Cosa vi ha convinti a crearne uno vostro?
«Circa un anno fa ho deciso di assecondare una mia passione. Abbiamo iniziato a disegnare una linea di accessori: orecchini, collari, cinture e bracciali in alcantara semplici o impreziositi con strass, Swarovski e pietre. L’abbiamo chiamata Asmoni e proprio in questi giorni abbiamo ricevuto una richiesta dal Messico. La parte abbigliamento è ancora in fase di studio, ma abbiamo già realizzato alcuni capi basandoci su tre disegni sviluppati internamente su seta, pelle, ecopelle e alcantara».
Da imprenditrice quale soluzione propone per rilanciare un settore storico della nostra provincia?
«Sicuramente bisogna alleggerire il costo del lavoro. Poi bisognerebbe distinguere le lavorazioni, ci sono settori in cui la manodopera è fondamentale e altre in cui le lavorazioni a macchina occupano la maggior parte della produzione. Eppure più dipendenti hai più tasse paghi, questo non tutela l’occupazione, né le aziende. Anche per gli incentivi agli investimenti bisognerebbe agevolare le imprese aiutandole subito, non dopo quattro anni dall’investimento fatto».
Perché aziende come la sua non riescono a fare rete tra di loro, magari condividendo saperi e tecnologie?
«Perché ognuno di noi ha paura che qualcun altro gli porti via il lavoro. C’è una grande indifferenza».
Cos’è il made in Italy oggi?
«Il made in Italy è un prodotto fatto e pensato in Italia da maestranze italiane».
Framax srl
Via Ciro Menotti 21010, Besnate (VA)
tel. 0331.274127
fax. 0331.272132
www.framaxsrl.it
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