Il sindaco scrive a Maroni: “Salviamo il punto nascite dell’Ondoli”

Il primo cittadino chiede che venga richiesta una deroga alla chiusura anche per la struttura di Angera. Il Presidente Maroni risponde subito: "È già stato fatto"

Alessandro Molgora sindaco Angera

“Non vogliamo perdere, per pura contabilità sanitaria, un importante servizio come il punto nascite di Angera”. Il sindaco Alessandro Paladini Molgora, scrive una lettera al presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, per tutelare il reparto dell’ospedale Carlo Ondoli da una possibile chiusura.

«Una settimana fa – spiega il primo cittadino di Angera – il presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni, aveva inviato al ministero della salute una richiesta di deroga alla chiusura dei punti nascite di Chiavenna e Bormio, perché nonstante avessero meno di 500 parti all’anno svolgevano una importante funzione di presidio territoriale. L’episodio accaduto il 7 marzo scorso, di una madre che riusciva a raggiungere l’ospedale di Angera e partoriva, pretermine, praticamente sull’ingresso del Pronto Soccorso, evidenzia l’importanza svolta dal reparto di Ginecologia e ostetricia (supportate dalla pediatria ed eventualmente dal rianimatore) con specialisti presenti 24 ore al giorno presso questo ospedale. Casi come questi non sono una eccezzione, perché nell’ultimo anno vi sono stati altri 2 casi analoghi. Questo dimostra l’importanza di avere un presidio territoriale anche per il punto nascita, nello spirito della riforma sanitaria della Lombardia che vuol garntire un servizio sanitario puntuale e tempestivo».

Nella lettera inviata al Presidente della Lombardia il sindaco chiede in sostanza che una richiesta di deroga, come avvenuto per Chiavenna e Bormio, venga inviata a Roma anche per l’ospedale di Angera. «Anche il Direttore generale dell’ASST di riferimento (ASST della Valle Olona), dottor Brazzoli, ha inviato una richiesta di deroga alla Regione – prosegue Molgora -. È mia intenzione inoltre chiedere un incontro col presidente della Regione per parlare di questo tema e di quello relativo alla divisione territorio dell’area e ospedale di Angera che al momento si trovano divisi. Infatti, per il momento, l’ospedale di Angera non ha una gestione unitaria col proprio territorio di riferimento. Su questo tema si sta trovando una ampia convergenza tra i diversi vertici tecnici ed i rappresentanti politici perché si arrivi ad una soluzione. Questo risultato sarebbe importnte per una corretta gestione dei cittadini-pazienti, nello spirito di una riforma che mirando alla “presa in carico del paziente” dispone che le strutture ospedaliere e territoriali concorrano tutte insieme a soddisfare le esigenze sanitarie di una determinata area geografica».

Aggiornamento

A distanza di poco più di un’ora siamo stati contattati dal Presidente Roberto Maroni. «L’ospedale di Angera è una delle otto strutture su nove per cui abbiamo chiesto una deroga al ministro. Siamo convinti che il punto nascite, seppur sotto le cinquecento nascite, rappresenti un importante punto di riferimento per il territorio. È stata una valutazione attenta perché dobbiamo comunque garantire un livello di assistenza sicuro per le mamme che sceglieranno di partorire lì. Ora aspettiamo fiduciosi la risposta del ministro Lorenzin».

Maria Carla Cebrelli
mariacarla.cebrelli@varesenews.it

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Pubblicato il 23 Marzo 2016
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