In strada per aiutare senzatetto e alcolisti

"Prossimità urbane" è il progetto che coinvolge Comune, Croce Rossa e Coop Lotta all'Emarginazione, con finanziamento regionale

Senzatetto Officine FS Gallarate

Parte oggi il progetto “Prossimità urbane”, finalizzato a contrastare la marginalità agendo principalmente in due ambiti: sociale e sanitario. Porteranno avanti l’iniziativa – che si è aggiudicata un finanziamento regionale di 97mila euro – i Servizi Sociali del Comune di Gallarate, ente capofila, la Cooperativa Lotta contro l’Emarginazione e il comitato locale della Croce Rossa.

“Prossimità urbane” parte dalla “geografia della marginalità”, cioè dagli spazi urbani frequentati abitualmente da senza dimora, tossicodipendenti, alcolisti, questuanti. Tutti quei soggetti, insomma, che creano allarme sociale, percezione di insicurezza, vulnerabilità al degrado dei luoghi pubblici. Speciale attenzione sarà riservata all’area della stazione ferroviaria, ma anche a piazza Risorgimento e agli incroci semaforici che i mendicanti trasformano quotidianamente in luogo di lavoro.

Sia in zona Stazione che negli altri punti toccati da “Prossimità urbane” si provvederà a distribuire materiali per la profilassi e per la riduzione dei rischi che tipicamente corrono i dipendenti da sostanze, generi palliativi e di conforto (coperte, sacchi a pelo eccetera) e informazioni relative alla tutela della salute e agli stili di vita, ai servizi di ambito sanitario come il SERT, alle realtà utili a soddisfare bisogni primari come la mensa Ristoro del Buon Samaritano e, per docce e lavanderia, la Casa di Francesco (la casa per persone in difficoltà attivata da un paio di settimane, per gli ospiti in orario notturno).

Nel caso dei questuanti, risultati negli anni particolarmente sfuggenti rispetto ai tentativi di approccio da parte dei Servizi Sociali, si cercherà di rilevarne numero, storie e condizioni di vita, così da migliorare la conoscenza del fenomeno e creare le premesse per futuri interventi.
Azioni specifiche saranno intraprese con gli alcolisti di strada, altra categoria difficile da avvicinare, creando un gruppo di supporto per la riduzione dei consumi di alcol e attivando una mediazione culturale volta a migliorare il rispetto dei luoghi pubblici e la convivenza con il resto della comunità.
Dal punto di vista sociale, si punta alla formazione di un gruppo composto da una decina di utenti che collabori alla gestione di servizi di bassa soglia, come docce e lavanderia, o che svolga piccoli lavori nel campo del decoro urbano nei luoghi abitualmente frequentati, come forma di promozione delle competenze residue e premessa a percorsi di reinserimento più strutturati.
Il progetto durerà un anno e potrà essere riproposto.

«Problemi di decoro urbano e convivenza civile – osserva l’assessora ai Servizi Sociali, Margherita Silvestrini – ottengono grande spazio sui mezzi di informazione e sui social network. Spesso si strumentalizza il fenomeno in chiave politica ma è innegabile che alcune aree cittadine siano vulnerabili. La situazione non può migliorare solo con attività repressive o sanzionatorie, che l’esperienza ha dimostrato essere temporanee e poco efficaci. Occorre mettere in atto iniziative inclusive perché si fa sicurezza soprattutto migliorando la qualità della vita delle persone, intervenendo efficientemente sui fenomeni di degrado sociale e ambientale, incrementando la coesione sociale. “Prossimità urbane” è un progetto voluto per il raggiungimento di questo obiettivo».

«Questo progetto – osserva Roberta Bettoni, referenze per l’area di Varese della Cooperativa Lotta contro l’Emarginazione – permette finalmente di intervenire in modo integrato nell’ambito delle marginalità urbane attraverso la collaborazione di soggetti pubblici e del privato sociale sulle dimensioni fondamentali del problema: aspetti sociali e sanitari, cura e promozione delle competenze dei destinatari degli interventi, azioni di coesione e mediazione sul campo per migliorare complessivamente la qualità della vita delle persone che abitano la città».

«Da anni – conclude Mirto Crosta, presidente del Comitato gallaratese della Croce Rossa – i nostri volontari sono presenti con l’unità mobile nell’area della stazione. Vi svolgono un’importante attività nel limitare i danni, alla salute e sociali, che i frequentatori più emarginati possono provocare a se stessi e agli altri. La Cri ha inoltre accumulato una notevole conoscenza sui soggetti che “Prossimità urbane” intende intercettare. La partecipazione al progetto è dunque la naturale e credo utile conseguenza di questo lungo impegno. Quella del lavoro in rete è, peraltro, una formula in cui crediamo, come dimostra la partecipazione del Comitato di Gallarate alle attività della struttura di accoglienza Casa di Francesco».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Marzo 2016
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