La stagione Gocce ricorda i fatti di Genova del G8
Giovedì 17 marzo, Giuseppe Provinzano e la Babel Crew presentano “GiOtto. Studio per una tragedia”
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Giovedì 17 marzo , ore 21, al Teatro Nuovo, Viale dei Mille 39 a Varese, all’interno della stagione “Gocce 2016”, Giuseppe Provinzano/Babel Crew presentano “GiOtto. Studio per una tragedia”
Di e con Giuseppe Provinzano, drammaturgia sonora di Gabriele Gugliara
Nel luglio del 2001 a Genova si sono consumati degli eventi di una tragicità epocale, tali da riuscire ad annoverare Genova alla stessa stregua di grandi città palcoscenico di tragedie. Penso a una Genova che come Tebe, come Troia, possa diventare il luogo di una storia che resti nella memoria, luogo del mito e della sua tragedia.
Ma questa tragedia oggi non si può rappresentare.Forse potremo farlo tra 100/1000 anni, quando questa memoria sarà divenuta tale: essa non è rappresentabile per il semplice motivo che i fatti in questione non hanno ancora assunto valore di Storia avendo ancora valenza di Cronaca, perché nuovi risvolti emergono quotidianamente delineando nuovi elementi per una drammaturgia, perché i Protagonisti non sono ancora dei Personaggi in quanto ancora Persone.
Questa città e la storia\cronaca di quei giorni vivono così questo parossismo tra urgenza di racconto e irrappresentabilità del tutto. Ma questa storia va raccontata. Ne ha tutto il diritto. Ne abbiamo tutto il dovere.
“I fatti del 2001 al G8 di Genova tornano in scena con lo spettacolo di Giuseppe Provinzano, che vi partecipò. I 65 intensissimi minuti del suo GiOtto-studio per una tragedia, di cui è l’unico interprete, iniziano col racconto del viaggio verso la manifestazione chiarendone le attese, mentre al suolo, sotto le foto attaccate ai fili trasparenti della graticcia, segna via via col gesso, in alfabeto greco, le sezioni della tragedia che si susseguono e si cala con minimi ritocchi di vestiario nei diversi personaggi. Ascoltiamo le previsioni dei compagni, dei No Global in arrivo, della polizia, per trovarci sul posto in piazza Alimonda, dove l’entusiasmo cede il posto all’angoscia e piombare nell’orrore della Diaz e di Bolzaneto, dove tra i carabinieri fanno capolino “i figli del popolo” di Pasolini e si sentono le voci registrate dei testimoni e delle guardie in un quadro di sonorità impressionanti. E la sera tremenda e travolgente ci conduce dentro i fatti con una ricostruzione vera e paradossale dell’assurdità colpevole in cui viviamo. Da vedere assolutamente”. (Franco Quadri, La Repubblica).
Biglietti: Intero, 15 € – Ridotto, 12 € – Studenti, 10 €
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