Nuove carte d’identità, la Ue esclude il Pvc made in Varese
Bruxelles ha deciso che siano fatte in policarbonato, prodotto da Germania e Cina. E la Bilcare di Castiglione Olona è l'unica azienda in Europa a produrre film in pvc
A pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso ci si indovina. Questa battuta di Giulio Andreotti deve essere risuonata più volte nella testa dei titolari della Bilcare di Castiglione Olona, unica azienda in Europa a produrre film in pvc, utilizzati per realizzare carte di credito e card in tutto il mondo, alla notizia che l’Unione Europea per le nuove carte d’identità elettroniche ha deciso di usare il policarbonato, prodotto in Germania e in Cina, e non il pvc.
Fiumi di parole si sono spesi per sostenere la valorizzazione del sistema produttivo italiano in Europa, ma una volta che si deve passare ai fatti, Bruxelles decide di tagliare fuori l’unica azienda italiana a cui puo’ interessare quel mercato, la Bilcare, appunto, prediligendo un altro materiale che, guarda caso, non si produce in Italia.
Eppure tutti noi abbiamo un pezzo di Bilcare nel portafoglio, anzi, magari più pezzi di Bilcare, considerato che con il pvc si realizzano non solo carte di credito, ma anche carte fedeltà e in alcuni Stati anche patenti e carte d’identità. Dietro quella produzione c’è una solida storia industriale e di ricerca che ha più o meno la stessa età della dichiarazione di Robert Schuman, uno dei padri dell’Europa. Argomentazioni che evidentemente hanno pesato poco nella decisione di Bruxelles.
La vecchia e stropicciata versione cartacea della carta d’identità, dopo una sperimentazione partita nel 1997, nei prossimi mesi verrà sostituita anche in Italia da una versione in policarbonato (tedesco o cinese), secondo le disposizioni del ministero dell’Interno, pubblicate in Gazzetta Ufficiale. Si inizierà dai Comuni che hanno partecipato alla sperimentazione e poi si passerà a tutte le altre amministrazioni locali.
Allora, ci si chiede: sarà una questione scientifica ben fondata a escludere il pvc e la Bilcare in favore del policarbonato made in Germany? Una maggiore resistenza al calore, all’umidità, una più semplice lavorabilità con il laser, una spiccata flessibilità? No, niente di tutto questo.
Allora ci sarà una ragione economica che può motivare questa scelta: il minor costo del policarbonato? No, perché il policarbonato costa circa 25 euro al chilogrammo, cioè 5 volte di più del pvc.
E chi pagherà questo aumento di costo? Lo Stato, cioè i cittadini, compresi i dipendenti e i proprietari della Bilcare.
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