Pista ciclopedonale, “La Provincia ci ha tarpato le ali”

Approvato il Pgt con importanti novità ma resta un nodo da sciogliere spiega Montagna: "Ci proibiscono di realizzare una pista su un’area di prati coltivati sul pendio verso Bernate dicendo che crea disturbo alla fauna, quando nelle stesse aree si caccia pesantemente"

11 novembre 2015 palude brabbia inarzo

Pgt approvato. L’amministrazione comunale di Inarzo chiude i cinque anni con un bel risultato, ma si toglie anche un sassolino dalla scarpa per un conto rimasto in sospeso con la Provincia.

Mauro Montagna, sindaco a fine mandato è molto soddisfatto del risultato ottenuto: “Un piano più utile e concreto, un piano per tutti.

La Variante del Piano di Governo del Territorio di Inarzo è stata approvata definitivamente nel Consiglio Comunale. L’ampio dibattito con i cittadini è stato condotto con grande trasparenza”.

Ed ecco nel dettaglio che cosa prevede la Variante di Piano di Governo del Territorio:

1. Riduzione delle previsioni edificatorie in maniera significativa (-45% rispetto al PGT vigente 2011)

2. Specificazione e dettaglio delle previsioni di intervento degli Ambiti di trasformazione, con esplicitazione di tutte le richieste per gli standard qualitativi.

3. Realizzazione della pista ciclopedonale dall’Anello Lago di Varese alla Riserva Palude Brabbia, per proseguire verso il cimitero attraverso il percorso agricolo esistente nei prati verso Brenate, per proseguire verso altri percorsi esistenti fino alla Cava Maì

4. Realizzazione di una rete di passaggi pedonali alternativi ai marciapiedi che permettano passaggi più sicuri e diretti per facilitare la mobilità pedonale all’interno del paese

5. Nuovo Centro Visita per la Riserva Naturale Palude Brabbia nell’area della ex-piattaforma COINGER in via Carlo Porta

6. Realizzazione di una fascia di rispetto per la Riserva con finalità fruitive e ricreative che riducano gli accessi alla riserva e che consenta di sviluppare attività ambientali e di fruizione che abbiano anche una valenza economica denominato Parco Agricolo Brabbia in cui non si applichino le limitazioni e divieti specifici della riserva.

“La riduzione delle previsioni edificatorie è dovuta ad una necessità di crescere meno per il paese – spiega Montagna – perché un aumento di 400-500 abitanti riteniamo non sia sostenibile dalle infrastrutture attuali e dagli impianti urbani e perché la crisi dell’edilizia ha fatto calare in maniera netta la domanda; è opportuno in questo contesto operare con maggiore cautela riducendo le previsioni edificatorie, fatto quasi esclusivamente su base volontaria”.

“Nel caso della Pista ciclopedonale il tracciato è stato attentamente valutato nelle sue diverse soluzioni alternative con Provincia di Varese ed è stato individuato quello più adeguato o, in alcuni casi, l’unico passaggio disponibile; per gran parte un compromesso fra le proposte del Comune e quelle della Provincia.

Serve per collegare le aree residenziali del territorio comunale con il sistema di piste ciclabili dei laghi di Varese-Comabbio, ma anche per avere un tracciato in sicurezza di collegamento con Cazzago e con Bodio che possa consentire un accesso alle scuole o agli oratori di maggiore sicurezza ed autonomia, senza correre i rischi che la percorrenza della strada provinciale di via S.Francesco comporta”.

Il “Paese della palude”

E veniamo ai problemi con la Provincia.
“Le previsioni legate alla zona verso la Palude servono per difendere un diritto di pianificazione comunale di questa fascia che superi il mero ingessamento che l’attuale normativa sulla Riserva estenderebbe fino all’edificato, e confermi un Centro Visite della Riserva sul territorio di Inarzo come “Paese della Palude”.”

Il confronto su questo punto con Provincia di Varese è durato 3 anni in cui si sono avvicendate 3 diverse Amministrazioni, compresa quella commissariale.
Accettata la proposta del Comune di Inarzo del Nuovo Centro Visite presso la zona ex-Coinger in via Carlo Porta, all’ingresso dei sentieri che portano alla Palude, sono state confermate nella fascia fra l’edificato e l’attuale Riserva le attività fruitive e ricreative fra cui: l’installazioni di Arte ambientale, ricettività straordinaria (case sugli alberi, palafitte, capanni, ecc), area Camper, nuovo Centro Visite, percorso ciclopedonale con aree di sosta”.

“Pur con diversi punti di vista Comune e Provincia avevano raggiunto un accordo di compromesso. I dissidi sono arrivati prima in fase di VAS – Valutazione Ambientale Strategica del Piano e nella Valutazione di Incidenza degli effetti delle nuove previsioni sugli aspetti naturalistici tutelati dalla Riserva Naturale.

Provincia di Varese ha preteso lo stralcio di un tratto di pista ciclopedonale (fra il Nuovo Centro Visite ed il cimitero) e la subordinazione di alcuni interventi, un altro tratto di pista ciclopedonale e l’ampliamento del parcheggio Monterosa (vicino alla Chiesa), alla realizzazione del Centro Visite stesso con motivazioni che il Comune di Inarzo ritiene inesistenti e tecnicamente sbagliate”.

Il Sindaco Montagna continua:  “Ci vietano di realizzare una pista ciclopedonale ,e Provincia non interviene a limitare l’attività venatoria da noi più volte richiesto”. “Quanto poi alla prescrizione di vincolare la realizzazione dell’ultimo tratto di percorso ciclopedonale e dell’ampliamento del parcheggio alla realizzazione del Nuovo Centro Visite non è solo tecnicamente sbagliata, ma anche ridicola: se le opere servono a loro si possono
fare, altrimenti impattano negativamente sull’ambiente e non possono essere realizzate! E’ sicuramente l’applicazione di una grida manzoniana che ci sfugge.”

“E’ un’impostazione ideologica di tutela rigida che andava bene per le battaglie ambientaliste di trent’anni fa, oggi è solo una prepotenza burocratica. Avremmo potuto ricorrere al TAR ed avremmo vinto facilmente, ma abbiamo scelto di non spendere soldi per una vertenza legale e cominciare a fare quello su cui abbiamo trovato un accordo, certi che questo cambierà questi luoghi e la loro fruizione; poi rimetteremo in discussione le scelte sbagliate imposte oggi.”

Il Nuovo Centro Visite sarà uno degli obiettivi della prossima Amministrazione comunale, grande o piccolo che sia, costruito progressivamente o in un unico intervento, sono dettagli: noi mettiamo a
disposizione l’area ed un manufatto che potrà essere recuperato, ma servono finanziamenti per realizzarlo, anche meno della metà di quello che la Provincia pensava di spendere nel progetto che aveva avviato.”

“Sarà anche confermata la nostra totale contrarietà all’ampliamento della Riserva Naturale che gli uffici della Provincia continuano a citare anche nei documenti ufficiali, ma che non esiste.”

“L’importanza dei temi ambientali e paesaggistici per questo territorio è talmente elevata che non può essere lasciata a questa gestione burocratica da ideologia vetero-ambientalista: su questo il cambio di passo promesso da Vincenzi non c’è stato.”

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Maggio 2016
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