Ballottaggio, Gallarate a Sinistra non si schiera
La lista della sinistra radicale ribadisce la sua critica a entrambi gli schieramenti e non dà indicazioni. "Non siamo padroni del voto delle nostre e dei nostri elettori"
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato – in vista del ballottaggio – di Gallarate a Sinistra, la lista della sinistra radicale che, con il suo candidato Osvaldo Bossi, ha ottenuto al primo turno il 2,71% dei voti
È tempo, per tutte e tutti noi, di un piccolo bilancio della campagna elettorale e del suo esito, partendo, anzitutto, da un sentito ringraziamento nei confronti delle elettrici e degli elettori che hanno voluto darci la loro fiducia. A tema una valutazione sui risultati e sulle scelte da prendere per il futuro, incominciando, va da sé, dal mancato raggiungimento del nostro obiettivo politico annunciato, l’elezione in Consiglio Comunale. Un risultato mancato, quindi, che vede però una crescita di voti in termini assoluti della sinistra di alternativa rispetto alle medesime amministrative di cinque anni fa, in uno scenario, comunque, di allarmante disinteresse verso il voto, con una partecipazione sensibilmente in calo rispetto alle precedenti elezioni amministrative.
E con lo stabilizzarsi dei rapporti di forza a Gallarate a vantaggio del centro-destra in previsione dell’ormai imminente ballottaggio, in cui un centro-centro-sinistra, sempre più connotato sul modello, più volte preso ad esempio dallo stesso Sindaco uscente Guenzani, del partito trasversale di stampo renziano e che subisce il colpo, rispetto alla tornata precedente, del ricompattamento del centro-destra e manca di riconfermarsi dopo cinque anni di amministrazione, perdendo quasi 500 voti rispetto al 2011.
In questo scenario, Gallarate a Sinistra ribadisce quanto detto durante tutta la campagna elettorale ed anche precedentemente, in continuità e coerenza. Non siamo interessati a spiccioli di promesse ed a caldi e circostanziati consigli. No, grazie. Ci interessa invece un percorso, un progetto in grado di ridare spazio e peso alla sinistra a Gallarate, di riportarla nelle contraddizioni, tra le persone, parlando di lavoro, di diritti umani, di accoglienza, di vera partecipazione democratica, di laicità, di scuola pubblica, di Beni Comuni, di trasparenza amministrativa… dei contenuti, insomma, che ci hanno fino ad ora caratterizzato, che ci hanno visto crescere e sui quali vogliamo da subito rilanciare la nostra attività di radicamento. Contenuti che, dato lo scenario che si è profilato, non possono -con tutta evidenza- trovare una loro rappresentanza in nessuno dei due schieramenti al voto domenica 19. Non siamo padroni del voto delle nostre e dei nostri elettori, come qualcuno pensa di essere, ma siamo certi della loro intelligenza e sicuri delle conseguenze che sapranno trarne.
Un percorso, quindi, che si è avviato con la costituzione e la presentazione della lista, che passa attraverso un risultato di crescita elettorale e che ora continua, aperto, plurale, accogliente, all’insegna della campagna referendaria per il NO alla revisione della Carta Costituzionale, di quella per l’abrogazione dell’Italicum, di quella per i referendum sociali (scuola pubblica, beni comuni, inceneritori, trivelle), di quella per lo stop al TTIP (il trattato di liberalizzazione UE-USA).
Radicamento e referendum. Da qui ripartiamo, da qui continuiamo, nell’esigenza sempre più evidente che il meno peggio è dannoso quanto il peggio, se non di più, e che è finita la stagione delle auto-assoluzioni e delle auto-giustificazioni. I diritti degli ultimi, la dignità della vita e del lavoro, una città aperta, solidale, includente, sveglia, a misura di cittadino… questi temi si possono realizzare solo attraverso una comunità senza ambiguità alla quale invitiamo, fin da ora, le donne e gli uomini di sinistra ed antifascisti di Gallarate a portare il loro contributo.
Con cuore e cervello.
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