Un weekend per preparare la giunta Cassani

Giovedì sera il sindaco ha chiesto una rosa di nomi, uomini e donne da mettere in squadra. Otto le caselle da riempire, che rappresentino la coalizione

Andrea Cassani candidato centrodestra Gallarate

Il neosindaco di Gallarate Andrea Cassani prepara la giunta, orizzonte per disporre una bozza credibile: inizio di settimana prossima, sette giorni dal voto.

Il punto di partenza è il solito di ogni giunta: creare una squadra (sette persone) che sia competente ma che rappresenti anche gli equilibri interni alla coalizione che sostiene il sindaco. E a questo si aggiunge poi un nuovo vincolo: quello di genere, stabilito dal decreto Delrio,  che impone di trovare almeno tre donne, su sette posti complessivi (dal conto di genere è fuori l’ottavo posto, quello – rilevantissimo – del presidente del consiglio).

Il primo incontro della coalizione Cassani era fissato per mercoledì sera, ma è saltato causa partita dell’Italia (sommata a una certa stanchezza accumulata da tutti in due mesi di campagna elettorale). Così si è partiti – ufficialmente – giovedì sera: riunione breve al Cassani Point, con il sindaco che ha chiarito i punti di partenza. Primo: in giunta (e alla presidenza del consiglio) avranno posti le liste che hanno avuto una rappresentanza in consiglio secondo la volontà degli elettori (e dunque: Lega Nord, Forza Italia, Lega Civica, Fratelli d’Italia, senza contare però la specificità di Libertà per Gallarate, che ha eletto due consiglieri nelle file della Lega Nord). Secondo: Cassani vuole una lista di nomi, uomini e donne, da ogni partito, entro venerdì sera (ma poi il termine è slittato, perché alcuni coordinatori sono impegnati nel weekend).

Fin qui, gli incontri ufficiali e plenari. In realtà il sindaco Cassani nei giorni scorsi ha dovuto già affrontare una serie di incontri. Meglio, un incontro, con Nino Caianiello e Luca Daniel Ferrazzi, per dirimere una questione – chiamiamola così – familiare: tra i nomi di donne (più ricercati, chè invece la fila tra gli uomini è lunga) c’è quello di Orietta Liccati. Che è di Forza Italia, ma è pure sorella di Franco Liccati (coordinatore dei ferrazziani di Libertà per Gallarate): il suo nome è visto da Libertà per Gallarate come uno sgarbo fatto da Forza Italia. Il sindaco non ha poi smussato molto le asprezze tra i due alleati, ma alla fine la scelta la fa lui.

L’assetto della giunta: l’ipotesi più probabile è lo schema 3-3-1-1. Vale a dire: tre consiglieri alla Lega (compreso quello di Libertà per Gallarate), tre a Forza Italia (compreso – quasi sicuro – il vicesindaco), uno ciascuno a Lega Civica e Fratelli d’Italia. Sempre contando tra le poltrone oggetto dell’accordo anche quella del Presidente del Consiglio (che ha un ruolo politico preciso, perché detta i tempi amministrativi del consiglio comunale).

Quanti ai nomi, ne son venuti fuori in abbondanza, pescando per primi tra gli eletti (che son quasi tutti uomini). Cassani già prima del ballottaggio («visto il risultato ottenuto dal mio partito») aveva indicato il nome di Claudia Mazzetti, che – eletta Lega – riempie una delle caselle “d0nna”. Altra casella pronta, quella di Moreno Carù, coordinatore di Forza Italia, non avantissimo nelle preferenze, ma nome gradito al sindaco. Terzo nome: quello di Donato Lozito: più votato di Lega Civica, è in pole position per fare il presidente del consiglio, ruolo che ha già ricoperto.

Gli altri nomi? Ai coordinatori di Lega e Forza Italia ne son stati chiesti altri 3 almeno, a Lega Civica e FdI un paio almeno. Molti sono usciti in questi giorni, a volte per metterli in primo piano, a volte per darli per fuori dai giochi (le indiscrezioni funzionano così). Dalla Lega, a fianco del sindaco arriverebbero i nomi di Sandro Rech, il segretario Andrea zibetti e l’ex capogruppo Paolo Bonicalzi, tutti vicinissimi a Cassani. In Fratelli d’Italia verrà fuori sicuramente il nome di Giuseppe De Bernardi Martignoni (che ha un gran distacco in termini di preferenze), da vedere gli altri. Forza Italia avrebbe tra le donne la già citata Orietta Liccati e l’ex assessore alla cultura Isabella Peroni; tra gli uomini si parte quantomeno dagli eletti, uomini di lungo corso come Germano Dall’Igna e Aldo Simeoni, ma anche il nuovo ingresso Giuseppe Lorusso (ma Forza Italia vuole giocarsi soprattutto la carta della presidenza Amsc, tutt’altro che scontata). Libertà per Gallarate spenderà per primo il nome di Franco Liccati, Lega Civica indicherà nella sua lista due uomini e due donne.

Poi ci sarebbe il capitolo delle municipalizzate, a partire da Amsc. Ma prima c’è da chiudere il primo giro, la giunta.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Giugno 2016
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