Un “risarcimento” per Farioli, un leghista in giunta rischia
Dopo le dimissioni in bianco dei consiglieri leghisti tremano anche quelli in giunta. Uno di loro potrebbe lasciare il posto all'ex-sindaco dopo l'imboscata in consiglio
Entro le 17 di oggi, giovedì, tutti i consiglieri della Lega Nord a Busto dovranno consegnare le dimissioni in bianco al commissario della sezione bustocca Marco Colombo. Sarà quello uno dei momenti cruciali di questa crisi di maggioranza iniziata durante il primo consiglio comunale dell’amministrazione Antonelli con la mancata votazione di Gigi Farioli alla carica di presidente del consiglio comunale.
Ma il prossimo passo che il sindaco intende fare è quello di modificare la giunta dopo solo due settimane dalla nomina. Almeno un esponente leghista dovrà lasciare la carica di assessore per far posto all’ex-sindaco, a titolo risarcitorio dell’imboscata in consiglio comunale che ha permesso l’elezione di un esponente dell’opposizione. Uno tra Stefano Ferrario e Max Rogora potrebbe quindi uscire dalla squadra di governo e dal consiglio comunale.
Da parte sua Farioli ha già fatto sapere di non essere disponibile a diventare assessore ripetendo che «i cittadini mi hanno voluto in consiglio comunale e io continuerò a stare in consiglio comunale. Non confermo e non smentisco questa ipotesi ma personalmente ritengo che la democrazia si esercita nei fatti e non a parole: quindi non accetterò, se mi verrà chiesto, di fare l’assessore».
Si profila, in questo modo, un vero e proprio “anno zero” della sezione bustocca del Carroccio che – commissariata dal segretario provinciale Bianchi – dovrà ricominciare da un nuovo segretario e un nuovo direttivo che non vedrà più Paola e Giampiero Reguzzoni a dettare la linea del partito.
Il termine stabilito dal provinciale per presentare le cosiddette dimissioni in bianco sarà un punto cruciale per capire come si evolverà la situazione. Chi non darà seguito alla richiesta, con tutta probabilità, sarà messo alla porta e dalla sospensione si passerà automaticamente all’espulsione.
Una strada che potrebbe permettere ai dissidenti di rimanere in consiglio con le mani libere ma fuori dal partito. L’altra strada potrebbe essere quella che prevede l’uscita dal consiglio comunale di almeno uno dei due indicati come responsabili di questa crisi: si ipotizza che possa essere Giampiero Reguzzoni colui che – essendo anche consigliere regionale – potrebbe lasciare il posto a Ivo Azzimonti, ex-assessore nella seconda giunta Farioli.
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