Un milione di cinghiali in Italia. A Varese sono “il terrore” notturno
Impattare con l'auto contro un animale di oltre cento chili può avere conseguenze drammatiche. Coldiretti denuncia gli effetti devastanti per agricoltori e cittadini. Cento milioni di euro di risarcimenti in un anno
L’escalation dei danni, degli incidenti e delle aggressioni, che hanno causato purtroppo vittime, è il risultato della incontrollata proliferazione degli animali selvatici con il numero dei cinghiali presenti in Italia che ha probabilmente superato il milione, con una diffusione che ormai si estende dalle campagne alle città.
Secondo la Coldiretti negli ultimi dieci anni il numero dei cinghiali presenti in Italia è praticamente raddoppiato passando dai 600.000 cinghiali nel 2005 a 900.000 nel 2010 per superare nel 2015 il milione. «La sicurezza nelle aree rurali e periurbane – denuncia la Coldiretti – è in pericolo per il proliferare di animali selvatici come i cinghiali che stanno invadendo campi coltivati, centri abitati e strade dove rappresentano un grave pericolo per le cose e le persone. Gli animali selvatici che distruggono i raccolti agricoli, sterminano gli animali allevati, causano incidenti stradali per un totale di danni stimato in quasi 100 milioni di euro nell’ultimo anno, senza contare i casi in cui ci sono stati feriti e purtroppo anche vittime».
La situazione a Varese – «Stimare un numero preciso dei cinghiali sul territorio della nostra provincia è ormai impossibile, e questo evidenzia la gravità di un problema ormai fuori controllo – osservano Fernando Fiori e Raffaello Betti, presidente e direttore di Coldiretti Varese -. A dare un’idea delle dimensioni, però, valgono i numeri espressi su base nazionale che indicano il superamento del milione di esemplari. Servono quegli interventi risolutivi troppo a lungo rimandati: si tratta di una specie che provoca danni a tutti, a partire da imprese agricole e cittadini».
In particolare, è la sicurezza nelle aree rurali e periurbane a essere in pericolo per il proliferare di animali selvatici come i cinghiali che stanno invadendo campi coltivati, centri abitati e strade dove rappresentano un grave pericolo per le cose e le persone. Gli animali selvatici che distruggono i raccolti agricoli, sterminano gli animali allevati, causano incidenti stradali per un totale di danni stimato in quasi 100 milioni di euro nell’ultimo anno, senza contare i casi in cui ci sono stati feriti e purtroppo anche vittime.
«Non è ormai più solo una questione di risarcimenti ma è diventato – precisa il presidente Fiori – un fatto di sicurezza delle persone e della vita nelle campagne ma anche nelle aree periferiche delle città. Per chi opera nelle aree montane e svantaggiate del Varesotto è a rischio la possibilità di poter proseguire l’attività agricola ma anche di circolare sulle strade o nelle vicinanze dei centri abitati. Di fronte ai pericoli e ai danni provocati da cinghiali ma anche da nutrie, corvi ed altri animali selvatici gli agricoltori di Coldiretti Varese chiedono una riforma della disciplina che garantisca l’indispensabile presenza delle aziende agricole a tutela del territorio. Oltre a pretendere la necessaria tutela del proprio reddito a fronte di procedure certe di integrale risarcimento dei danni. E non è solo l’agricoltura ad essere investita dal problema, quanto gli stessi cittadini che, percorrendo soprattutto di notte le strade della provincia prealpina, rischiano di fare “brutti incontri” trovandosi la carreggiata invasa da cinghiali di oltre 100 chili di peso, con conseguenze facilmente immaginabili nel caso di un incidente stradale. Ed è già successo più volte, purtroppo». (Fonti: Coldiretti nazionale e provinciale)
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Ringraziamo animalisti e verdi,non rendendoci conto che i cinghiali, così come i cormorani e gli svassi sui laghi, non sono specie da preservare, ma la cui crescita va controllata e limitata per evitare danni alle colture nei campi e ai patrimoni ittici nei laghi. Non basta qualche battuta di caccia mirata una volta l’anno, bisogna liberalizzare la caccia tutto l’anno per determinate specie di animali dannosi ed invasivi…ma no…noi siamo buonisti, animalisti, ambientalisti e anche un po’…