“Casermone, Minoletti, via Bottini: Cassani dica cosa intende farne”
Il Partito Democratico critica alcune scelte compiute dall'amministrazione, anche rivedendo precedenti progetti già avviati. E chiede chiarezza su alcuni nodi fondamentali della città
![comune gallarate municipio apertura](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2011/06/comune-gallarate-municipio-apertura-207453.610x431.jpg)
Tra fine luglio e il mese di agosto, l’amministrazione comunale di Gallarate,m guidata dal leghista Andrea Cassani, ha avviato una serie di progetti (ad esempio l’infopoint a Palazzo Borghi) e ha fermato altri (retromarcia sulla nuova biblioteca in via Bottini), avviati dalla precedente amministrazione. A questo si aggiunge il dibattito sul nuovo ospedale unico. Il Pd di Gallarate chiede ora risposte su diversi capitoli aperti, che riguardano servizi ed immobili esistenti, in parte da recuperare. Riceviamo e pubblichiamo
In attesa che il Sindaco Cassani presenti al Consiglio Comunale – come previsto dalla Legge – il suo programma operativo, restano – evidenti e pesanti – alcuni punti interrogativi.
Il primo riguarda l’immobile comunale di via Bottini.
L’amministrazione di centro sinistra aveva finanziato e messo a gara, con circa 2 milioni di euro, i lavori di messa in sicurezza e di prima ristrutturazione.
Obiettivo principale era il trasferimento della biblioteca, ma ci sarebbe stato spazio anche per altro (un’ala dell’edificio, per esempio, avrebbe potuto accogliere l’Istituto Musicale Puccini).
Al di là della destinazione – che si può anche cambiare – si trattava (si tratta) di mettere mano alla riqualificazione di un’area degradata e strategica a ridosso del centro pedonale, vicino allo sciagurato Seprio Park, nelle immediate vicinanze dell’ospedale e di un (già troppo) grande e invasivo intervento edilizio residenziale.
L’attuale maggioranza ha annullato la gara di appalto e ha dirottato i fondi sulle ordinarie manutenzioni delle strade. Questo significa un rinvio – sine die . della messa in sicurezza e del recupero di questa struttura.
Qual è, allora, la strategia che l’attuale maggioranza ha in mente per questo edificio?
Siamo ingiustificabilmente preoccupati se paventiamo l’arrivo delle mani della speculazione su quell’area così importante nel centro cittadino?
Il secondo interrogativo nasce di conseguenza.
Quale soluzione ha in mente l’attuale maggioranza per la Biblioteca Civica?
Chiunque conosca anche solo un po’ l’attuale edificio – ormai al limite della inagibilità – si rende conto della evidente impossibilità di provvedere alla urgente ristrutturazione dell’immobile senza trasferire la biblioteca.
Né sembra praticabile l’irrazionale soluzione, avventatamente proposta, di una sorta di “sala lettura” in un’altra sede (per esempio al MA*GA) con i fattorini che portano avanti e indietro i libri da consultare.
Tutte le moderne biblioteche – in tutto il mondo – hanno da tempo adottato la soluzione dello “scaffale aperto” e della libera consultazione dei testi accanto a tutti i necessari strumenti informatici.
Qual è, a questo proposito, il piano della attuale amministrazione?
Un discorso analogo riguarda l’Istituto Musicale Puccini, oggi costretto in un edificio inadatto, periferico, troppo piccolo, da restaurare.
La stessa possibilità di una auspicabile statalizzazione è, in questo caso, legata a una sede idonea.
Come e dove si intende intervenire?
Anche su Palazzo Minoletti c’è stata una inaspettata quanto incomprensibile retromarcia da parte di questa amministrazione.
Il precedente disegno era chiaro: il piano terra era già diventato la “porta” della città, con un centro di accoglienza, un info point già predisposto per il collegamento con l’ufficio turistico e la Camera di Commercio di Varese, una emeroteca a disposizione degli anziani, una sala lettura per i bambini e uno spazio per piccole mostre e iniziative culturali.
Restava poi da decidere fra diverse possibilità di utilizzo per i piani superiori, con possibili attività compatibili che tenessero anche conto di alcune delle proposte progettuali elaborate dal Politecnico di Milano. In quest’ottica erano già iniziati i lavori di ristrutturazione, partendo dal tetto.
Qual è ora la proposta alternativa della attuale Giunta, considerando l’incomprensibile e irrazionale trasferimento di una parte delle funzioni nell’atrio di Palazzo Borghi?
Resta poi anche da decidere la destinazione della ex GAM in Viale Milano.
Sarà prevista in quei locali una destinazione per qualche struttura comunale oppure ci sono altri progetti, per esempio a favore del Commissariato o dei Giudici di Pace?
Anche su questo sarebbe utile un minimo di chiarezza.
La partita più importante, infine, si giocherà sull’area dell’ex deposito della Aeronautica in viale Milano.
In questo caso l’attuale maggioranza sembra orientata a respingere entrambe le proposte avanzate dal centro sinistra: sia quella del polo tecnologico che quella dell’ospedale unico con Busto Arsizio (per il quale la Lega e Forza Italia preferirebbero un ulteriore consumo di suolo in margine alla 336). Fino ad ora l’unica proposta alternativa presentata dal sindaco Cassani è quella (illogica e impercorribile) di trasferirvi le due caserme – Carabinieri e Pubblica Sicurezza – che oggi presidiano, opportunamente, due zone cittadine ben distanziate.
Qual è il progetto vero della attuale maggioranza in merito all’utilizzo dell’ex casermone?
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