Casermone, primo sopralluogo. “Dobbiamo riconvertire senza perdere tempo”
Gli spazi di viale Milano comprendono migliaia di metri quadri. Giovedì mattina il primo tour della giunta nello spazio, insieme alla Agenzia del Demanio
«Le parti stanno lavorando per giungere a una intesa finalizzata alla valorizzazione di questa area». Al termine del sopralluogo all’ex Secondo deposito centrale dell’Aeronautica, la delegazione del Demanio lascia la porta aperta sulla strada che nelle intenzioni dovrebbe portare a una conversione condivisa dei 103mila metri quadrati lungo viale Milano, ancora di proprietà del ministero della Difesa.
L’amministrazione comunale gallaratese era rappresentata dal sindaco Andrea Cassani, dall’assessore alla Sicurezza Francesca Caruso, dall’assessore all’urbanistica Orietta Liccati, dall’assessore ai Lavori pubblici Paolo Bonicalzi. Per molti di loro era la prima volta all’intero dell’area militare e tutti hanno constato l’ottimo stato di conservazione di palazzine e capannoni, dimessi dal 30 ottobre del 2015, con la cerimonia dell’Ammaina bandiera.
È un quartiere nel quartiere (di Madonna) in Campagna quello che dalla strada si intravede soltanto. All’ingresso la prima palazzina è quella un tempo utilizzata dal comandante: due piani da 258 metri quadrati ciascuno. La grossa vetrata dell’ufficio principale di affaccia sulla piscina, aperta al pubblico molti anni e fa e poi utilizzata come riserva idrica. I primi capannoni sono a pochi metri e sono immensi. Erano i magazzini dei pezzi di ricambio per i velivoli e qui si rivolgevano le basi sparse in tutta Italia: due differenti strutture gemelle da 5.100 metri quadrati ciascuna, con al piano superiore altri 329 metri quadrati adibiti ad uffici. Tra le due strutture spuntano le rotaie del collegamento diretto dello scalo merci della stazione.
Era invece completamente automatizzato il padiglione da 4.650 metri quadrati alla destra dell’ingresso, anche questo utilizzato come deposito-magazzino, soprattutto negli ultimi periodi di una attività che negli anni Ottanta contava sulla contemporanea presenza di 500 persone.
La palazzina fronte strada era quella occupata dalla mensa, dagli alloggi, dalle camerate e dai locali di “svago” per i graduati e per le truppe. Tre piani, perfettamente conservati per un totale di 1.550 metri quadrati. A completare la parte immobiliare del deposito, collegate tra loro da strade interne con tanto di segnaletica orizzontare e verticale, ci sono un villetta con giardino di 200 metri quadrati e l’ex circolo ufficiali (per un totale di quadi 500metri quadrati): è questa la parte più vecchia, ricavato da una antica cascina. Infine l’officina: 1.712 metri quadrati disposti in un unico edificio a elle. Sterminata anche la parte verde, che da una parte si estende fino alla ferrovia e dall’altra fino al Media World. Qui trovano spazio anche un campo da basket e uno da tennis.
L’area è stata completamente liberata e ora viene costantemente controllata a presidiata dal ministero della Difesa.
«La visita di oggi – spiega il sindaco Cassani – serviva a constatare lo stato degli edifici e, devo dire, di averli trovati davvero in ordine. A maggior ragione non bisogna perdere tempo, perché riconvertirli senza attendere troppo avrebbe dei costi sicuramente ragionevoli. Confermo ancora una volta la volontà del Comune affinché parte di questi terreni restino un patrimonio per la città».
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