Introducevano illegalmente stranieri: arrestate 21 persone
Una banda, composta da cittadini, siriani, libanesi, algerini, è stata smantellata dalla Polizia di Stato. In due anni avevano introdotto 200 stranieri in Germania, Austria e Francia
Maxi operazione della Polizia di Como per fermare l’immigrazione clandestina. Ventun persone sono state arrestate o sono ricercate con l’accusa di aver costituito una rete illegale che permetteva agli stranieri di varcare i confini illegalmente soprattutto di Austria, Francia e Germania.
Gli indagati, appartenenti a varie nazionalità (siriana-per la maggior parte- algerina, egiziana, libanese, tunisina), per lo più residenti e/o domiciliati in Provincia di Como, sono accusati di avere organizzato e finanziato un numero imponente di trasporti illegali di cittadini extracomunitari (in gran parte siriani) all’interno dei Paesi della Unione Europea (ed in particolare dall’Ungheria-primo Paese di approdo nella Unione europea dei migranti irregolari che hanno lasciato i territori medio orientali seguendo la c.d. rotta balcanica verso la Germania e l’Austria, nonché in una circostanza dall’Italia alla Francia). Ai vari autisti – “passeurs”, reclutati dagli indagati, veniva promesso un compenso di cinquecento euro per ogni trasporto di migranti. I migranti versavano 500 euro a testa per poter raggiungere i paesi europei.
Le indagini si riferiscono al periodo tra dicembre 2014 e maggio 2016: in quest’arco temporale sarebbero stati almeno 200 le persone introdotte illegalmente nell’Unione europea.
La complessa indagine, realizzata da Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e la Squadra Mobile di Como, in cooperazione con personale dell’Ufficio Europeo di Polizia (Europol), ha portato a smascherare l’organizzazione che ora deve rispondere di diversi reati aggravati dalla natura transazionale degli stessi, in quanto la programmazione ed il finanziamento del trasporto illegale dei cittadini extraeuropei ha coinvolto più Stati, l’attività illecita contestata si è avvalsa del contributo di un gruppo criminale organizzato.
In particolare quattro degli indagati (due di nazionalità siriana, uno di nazionalità egiziana, uno di nazionalità tunisina) sono accusati di aver organizzato i numerosi trasporti di clandestini e reclutato i relativi trasportatori (“passeurs”), mentre altri due, uno di nazionalità siriana, l’altro di nazionalità algerina sono risultati intestatari rispettivamente di novanta tre e ottanta veicoli utilizzati per il trasporto di migranti.
In Austria e Germania sono stati infatti effettuati, in diciotto diverse circostanze, gli arresti degli autisti (in altri tre casi sono stati operati analoghi arresti a Verona, Bolzano e Courmayeur). I passeurs erano alla guida di veicoli (spesso vetusti ed in precario stato di manutenzione, si da rendere pericoloso il trasporto dei migranti) intestati ai due sopra citati indagati ovvero a ditte individuali di rivendita di auto di seconda mano (in tutto sei, con sede ad Erba, Cantù e Ponte Lambro) riconducibili ad altrettanti indagati destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare. Quindici arresti sono stati effettuati dalle autorità tedesche e tre arresti da quelle austriache. Tra gli autisti reclutati ci sono anche una decina di italiani.
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