La cardiologia pediatrica perde due dei suoi tre medici
Preoccupazione per il servizio d'eccellenza dell'ospedale pediatrico. Il reparto è un punto di riferimento dal Piemonte orientale a tutto il comasco. "La qualità resta garantita" assicura il direttore Bravi
È una delle eccellenze dell’Ospedale Del Ponte di Varese. Un punto di riferimento dal Piemonte orientale sino a tutto il comasco. La cardiologia pediatrica della dottoressa Alessandra Stifani ogni anno eroga oltre 20.000 prestazioni di cui circa 3500 elettrocardiogrammi neonatali e 3000 ecocardiogrammi di area pediatrica
Il cuore di un neonato non è il cuore dell’adulto e anche le patologie che lo colpiscono non si assomigliano. Capire la dinamica di questa piccola pompa, valutarne i segnali, individuarne le anomalie richiedono una professionalità specifica. La scelta di puntare sulla cardiologia pediatrica risale al passato: Varese decise di investire nell’area materno infantile costruendo professionalità diverse, ma integrate attorno al bambino. L’Ospedale Del Ponte di Varese volle puntare su questa nicchia della cardiologia.
L’attività venne affidata alla dottoressa Stifani e alle sue collaboratrici Isabella Ghezzi e Sandra Piantanida. Ora la squadra si scioglierà: due dottoresse andranno in pensione il prossimo 1 ottobre e il timore che tutto questo patrimonio vada disperso è elevato. Attualmente non ci sono notizie di sostituzioni e, da sola, il primario non sarà in grado di portare avanti tanta complessità.
« Stiamo cercando il personale medico da sei mesi ma è difficile trovare specialisti formati – spiega il direttore dell’ASST Sette Laghi Callisto Bravi – Stiamo scorrendo le graduatorie. Il compito non è semplice ma il servizio non subirà interruzioni e la qualità sarà garantita. Per allentare un po’ la pressione sull’ambulatorio, dirotteremo le visite delle donne gravide alla Cardiologia del dottor Calveri così la dottoressa Stifani si potrà concentrare sui bambini».
La notizia è preoccupante anche in vista del potenziamento atteso del Del Ponte: « Per il futuro, stiamo pensando a un’organizzazione che preveda al Del Ponte tutte le specialità collegate alle unità operative del Circolo. In questo modo eventuali sostituzioni saranno più agevoli» spiega ancora il direttore.
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