Un bagno ogni 25 persone, così si vive nel centro di accoglienza di via dei Mille
Siamo entrati all'interno della struttura gestita dalla KB srl tra camerate da 6 letti, porte senza vetri, mancanza di attività
Questa volta i richiedenti asilo hanno chiesto ai giornalisti di entrare per vedere come vivono nel centro di accoglienza gestito dalla cooperativa KB srl di Katiuscia Balansino e Roberto Garavello. Dalla rotonda di piazza Plebiscito, bloccata per oltre un’ora, se ne sono andati solo dopo aver ottenuto un faccia a faccia con Garavello, con la garanzia del sindaco Antonelli.
La situazione all’interno del centro è al limite. I ragazzi, quasi tutti provenienti dall’Africa, vivono in camerate da 6 -7 letti, le porte sono senza vetri, c’è un bagno per piano che serve a 25-30 persone. Sostengono che il cibo sia insufficiente e di qualità scadente, in alcuni ambienti ci sono tubi in vista. I migranti lamentano anche l’assenza di una qualsiasi attività che li possa tenere occupati, alcuni dicono di voler imparare l’italiano ma che non sarebbe mai stata offerta loro la possibilità, altri vorrebbero lavorare.
Questo è ciò che siamo riusciti a filmare e a fotografare prima di essere allontanati dai due responsabili della struttura che non ci hanno permesso di andare oltre. I richiedenti asilo chiedono molte cose e ce l’hanno con la cooperativa che li gestisce.
Alcuni sono qui da due anni e non sono riusciti ad ottenere nemmeno la tessera sanitaria o la carta d’identità: «Molti di noi non stanno bene e vorrebbero farsi curare ma in ospedale ci mandano via perchè non abbiamo diritto alle cure – raccontano – chiediamo la carta d’identità e chiediamo un trattamento più umano».
Ci mostrano un divano macchiato di sangue e la foto di un ragazzo con la faccia spaccata dopo un litigio con qualcuno all’interno della struttura. Sono tutti molto agitati al punto che i due responsabili della srl devono allontanarsi per non rischiare di essere aggrediti.
Di Roberto Garavello neanche l’ombra. I richiedenti asilo chiedono da tempo un confronto con lui ma sostengono che lui si neghi ad ogni dialogo con loro. Per questo il sindaco Emanuele Antonelli ha deciso di convocarlo e di metterlo di fronte a quattro profughi, in rappresentanza dei 170 attualmente ospitati: «Garavello non può sottrarsi al confronto – spiega Antonelli – la situazione sta evidentemente sfuggendo di mano a chi se ne è fatto carico e pretendo che si faccia qualcosa. Scene come quella di oggi non si devono più ripetere a Busto».
La KB srl gestisce oltre 600 richiedenti asilo in provincia di Varese nei centri di Busto Arsizio, Samarate, Uboldo, Gallarate, Gorla Minore, Fagnano Olona e Somma Lombardo con un giro d’affari che supera i 6 milioni di euro all’anno ma è spesso al centro delle proteste da parte dei richiedenti asilo che ospitano. Grazie ad alcune proprietà immobiliari e all’affitto di altre strutture sono arrivati a gestire praticamente il 35% dei rifugiati presenti in provincia di Varese con una cooperativa che, prima di entrare in questo settore, si occupava di un’azienda agricola in Piemonte.
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Francamente mi sento indignato…è ridicolo pensare che queste persone siano maltrattate…dormire in 6 persone per camera non mi sembra che sia cosi sconcertante. Conosco una famiglia che per 2 mesi ha dormito per terra con solo 2 coperte e il comune di residenza non ha fatto nulla per ovviare pur avendo appartamenti liberi. Queste persone dovrebbero essere meno pretenziose e ringraziare invece di protestare, senza tenere conto che probabilmente da dove arrivano nemmeno avevano un bagno. E se le camere sono sporche dovrebbero essere più diligenti e organizzare turni per le pulizie…ma questo mi sembra sia chiedere troppo!!!