Un silenzio imbarazzante
Dopo lo schiaffo al Consiglio comunale di Christian Campiotti, presidente del Molina, il sindaco non prende posizione. Sull'ente si muovono forti interessi e non c'è trasparenza

La lettera di Christian Campiotti è una sberla in faccia a quanti chiedono chiarezza sulla gestione dell’ente che presiede.
Il Molina è patrimonio della città e chiunque l’amministri dovrebbe considerare che è lì pro tempore. Tanto più se arriva a ricoprire quel ruolo a seguito di accordi e scambi politici.
Campiotti, nella sua missiva al sindaco, parla di una legal opinion richiesta a un prestigioso studio legale internazionale. Sarebbe interessante conoscere le ragioni e i contenuti, ma soprattutto la parcella di tale operazione. Parrebbe di capire che si tratti di una tutela a garanzia di alcuni prestiti noti e meno noti. Come sarebbe altresì importante avere un’idea di cosa sia costato al Molina il licenziamento dell’ex direttore, se risponda a vero che per la prima volta il Presidente riceva un compenso economico. Così come sarebbe un gesto corretto far sapere le ragioni di alcune nuove assunzioni e tante altre cose riguardo la gestione dell’ente.
Ma non si potrà fare perché a Campiotti non interessa confrontarsi con la città pubblicamente.
Non dimentichiamoci che all’origine di tutto c’è stato l’operato della giunta Fontana, che ha messo un sigillo davvero discutibile sull’operazione Molina, dopo anni di guida leghista dell’istituto. In tutto questo tempo nessuno dei consiglieri arrivava da forze politiche di opposizione non permettendo così alcun sistema di controllo.
Questo fatto però non può diventare la giustificazione per ogni azione presente e futura.
Oggi Campiotti, uno dei fondatori della Lega civica, forte delle norme che cita, ma soprattutto di una possibile copertura politica e mediatica, detta lui le condizioni. Si parla anche di un possibile cambio dello Statuto senza che il Comune abbia voce in capitolo.
Quel che lascia allibiti è il silenzio del sindaco. Da quando Davide Galimberti è stato eletto non ha ancora detto una sola parola sul Molina. E dire che di cose ne sono successe. Ne abbiamo raccontate e ne abbiamo sentite altrettante che attendono di avere riscontri. Alcune sono molto gravi e il presidente Campiotti non solo non le nega, ma afferma che vada bene così.
Il silenzio del sindaco è poco rispettoso del Consiglio comunale, luogo istituzionale che rappresenta tutta la città, e alimenta alcune polemiche politiche.
Il cambiamento ha bisogno della massima trasparenza per diventar prassi. Tanto più quando si parla di servizi alla cittadinanza. In questa storia ne abbiamo vista molto poco.
Vedremo come si svilupperà l’intera questione, su cui per ora anche la Regione, ente di supervisione e controllo, non ha fatto sentire la propria voce.
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